Il Codacons ha inviato una formale diffida al Commissario ad acta per la Sanità della Regione Calabria, Saverio Cotticelli, e alle ASP regionali chiedendo spiegazioni sul perché medici, farmacisti e tutto il personale che in questi giorni è in prima linea nella lotta contro il Coronavirus, non siano forniti di un numero adeguato di dispositivi di protezione individuale, nonostante le richieste e le segnalazioni fatte nei giorni precedenti da organizzazioni sindacali, ordini professionali e singoli medici.
"Riceviamo segnalazione sulla mancanza dei minimi presidi di sicurezza non solo per il personale in servizio presso gli Ospedali, ma anche presso il Servizio 118, nelle Guardie Mediche, per i Medici di Medicina Generale, nei Poliambulatori ed anche negli istituti penitenziari di pertinenza delle ASP. Assai grave viene descritta la situazione nei Poliambulatori di Catanzaro, Borgia, Botricello, Chiaravalle, Lamezia Terme, Nocera Terinese, Sersale, Soverato, Soveria Mannelli, Taverna e Tiriolo dove, non solo mancano mascherine, guanti, e gli altri dispositivi di produzione individuale, obbligatori quando il lavoro impone distanze inferiori ad un metro, ma perfino fazzolettini e carta igienica", scrive il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto.
"Una situazione intollerabile che rischia di negare il diritto alla salute dei cittadini e di affollare le strutture centrali che, soprattutto in momenti come questi, sono in trincea per fronteggiare un vero e proprio assalto. Senza dimenticare che, laddove il personale sanitario dovesse ammalarsi, sarebbe impossibile offrire un servizio fondamentale alla popolazione. E' impossibile affrontare questa emergenza con gli organici attuali, ridotti al minimo e con il personale rimanente che viene costretto a restare in servizio anche oltre l'orario istituzionale, al fine di garantire l'assistenza, esponendosi ancor di più a rischio infettivo", continua l'associazione dei consumatori.
"Il Ministro della Salute e la Regione Calabria, nonostante le notizie internazionali che, già da novembre 2019, evidenziavano un rischio biologico per l'intera popolazione mondiale non hanno predisposto alcun piano dei rischi, alcuna sorveglianza sanitaria all'accesso agli ospedali e nessun controllo su chi giungeva in Regione", aggiunge poi il Codacons.
"Appare indifferibile, pertanto, un'immediata erogazione di kit completi ed in numero adeguato, di dispositivi di protezione di qualità idonea a contenere sia il rischio di contrarre il virus che di esporre la popolazione ad involontario contagio. Nello stesso tempo, a sottoporre tutto il personale sanitario nonché i farmacisti e loro conviventi, ad adeguato test di valutazione dell'avvenuto contagio", continua Di Lieto. "Fin dall'inizio dell'epidemia, i medici hanno segnalato alle ASP di competenza di essere venuti a contatto con pazienti potenzialmente infetti e hanno richiesto un test di controllo dell'avvenuto contagio".
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