L’Associazione ha presentato un esposto alla Guardia di Finanza
13 novembre 2020 14:21"Un esposto alla Guardia di Finanza per verificare ed impedire ogni possibile speculazione sui costi degli esami diagnostici sul coronavirus. Test diagnostici venduti da laboratori privati venduti ai cittadini a prezzi stellari". Questo è quanto denuncia il Codacons, che chiede alla Regione di intervenire per bloccare tale forma di lucro sulla pelle degli utenti. "Nella città di Catanzaro - si legge nell’esposto - ci viene rappresentato che, per lo stesso esame, venga chiesto un prezzo enormemente differente. Addirittura costi che raddoppiano. Il tutto a fronte di un costo delle analisi che per i laboratori non supera i pochi euro".
"In un momento difficile, sia sotto l’aspetto sanitario ma anche economico, - prosegue - andrebbero impedite tutte le possibili speculazioni. Speculazioni che, occorre sottolinearlo, vengono in qualche modo “incentivate” dall’inefficienza e dai ritardi della sanità pubblica. Per questo abbiamo chiesto l’intervento della Guardia di Finanza per bloccare quelle che appaiono delle ignobili speculazione sulle paure dei cittadini". "Riteniamo, inoltre - sostiene Francesco Di Lieto - come i test diagnostici ed i tamponi necessari per l’emergenza sanitaria in atto, rientrino nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) di cui all’art. 117, comma 2, lett. m della Carta costituzionale e, pertanto, devono essere tempestivamente garantiti dalla Regione Calabria sull’intero territorio".
"E’ inaccettabile l’inefficienza che, purtroppo, contraddistingue la sanità regionale e che costringe centinaia di persone a rimanere in casa in attesa dell’esito dei test. Una sorta di arresti domiciliari - prosegue il Codacons - che si riflettono negativamente anche sulle attività lavorative, con ulteriori perdite economiche, in una situazione già di per sé difficilmente sostenibile. Per questi motivo il Codacons ha diffidato la Regione a rimborsare i costi sostenuti da tutti i cittadini che, - conclude - a causa della mancata disponibilità di strutture pubbliche o degli intollerabili ritardi, sono stati costretti a rivolgersi a strutture private per effettuare tamponi e test sierologici".
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