Coronavirus. Il grido d'aiuto di una stagionale aeroportuale: "Mi ritrovo senza nulla. Non considerateci numeri ma risorse per il nostro Paese"

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images Coronavirus. Il grido d'aiuto di una stagionale aeroportuale: "Mi ritrovo senza nulla. Non considerateci numeri ma risorse per il nostro Paese"

  22 aprile 2020 19:05

di CONSUELO ANELLO 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Parlamento e al Senato della Repubblica Italiana, alla Presidente della Regione Calabria Senatrice Jole Santelli, ai consiglieri regionali della Calabria. 
 
Sono una stagionale aeroportuale. Lavoro dal 2011 come addetto di scalo presso l’aeroporto di Lamezia Terme. Mi permetto di scrivere questa lettera per far presente la situazione degli stagionali aeroportuali. Come è risaputo a causa del CoVid 19 anche il settore aeroportuale vive un momento di crisi profonda, che ha paralizzato il trasporto aereo. A pagarne le conseguenze non sono solo i passeggeri ma anche tutti i lavoratori, in particolare quelli a tempo determinato e stagionale. Noi stagionali ci ritroviamo senza nulla: senza la sicurezza del lavoro, che vista la situazione, nessuno ci può garantire e senza nessun aiuto da parte del Governo. Ovviamente anche la Naspi è già finita. Quindi senza lavoro e senza nessun ammortizzatore sociale, siamo sprofondati nel precariato più assoluto. Mi chiedo perché NOI stagionali aeroportuali non siamo stati contemplati in nessun decreto? Perché il Governo non fa nulla per noi? Siamo gli ingranaggi di uno settori fondamentali del nostro Paese, siamo delle risorse nel periodo estivo, momento di maggior picco per il nostro turismo. 

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Perché non contiamo per Voi come tutti gli altri stagionali? Da tempo abbiamo perso la speranza in un'assunzione a  tempo indeterminato, non toglieteci anche quel poco che ci permette di vivere. Non toglieteci la nostra dignità di lavoratori. Non considerateci solo come dei numeri ma come risorse per il nostro Paese, siamo Persone, abbiamo bisogno di sentire il Vostro sostegno, viviamo a stento di un precariato infinito, non abbandonateci ad un destino incerto.  

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