di CLAUDIA FISCILETTI
Il settore della cultura sta riscontrando serie difficoltà in seguito alle restrizioni governative poste per fronteggiare al meglio l’emergenza coronavirus. Nei giorni scorsi, i principali Enti della cultura calabrese hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, (LEGGI QUI) per chiederle delle azioni concrete che possano tutelare anche il settore culturale calabrese. Un appello a cui si unisce anche Francesco Antonio Pollice, direttore artistico di AMA Calabria. “Lo Stato sta pensando al dopo pandemia e si sta attrezzando”, spiega, facendo riferimento ai 130milioni di euro di risorse aggiuntive per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo, individuati dal Governo su proposta del Ministro Franceschini.
E la Regione Calabria? Cosa sta facendo in concreto per assicurare “un dopo” agli operatori culturali calabresi? Si ricorda che la cultura non è un settore a se stante, ma influenza l’economia calabrese in maniera incisiva, come ha dichiarato Pollice: “Invitiamo la Regione Calabria a fare altrettanto perché la cultura è importante per i contenuti che trasmette al pubblico, ma soprattutto, è importante anche per le significative ricadute occupazionali ed economiche che l’intero comparto genera”.
E’ un appello che guarda al futuro. “Tutti noi in questi giorni di forzata clausura ci chiediamo quando terminerà l’epidemia, quando ritorneremo ad una vita normale ma soprattutto riflettiamo sul fatto che il mondo che ritroveremo non sarà quello che abbiamo lasciato. Credo che il coronavirus segni un prima e un dopo”, continua Pollice: “Mi auguro che l’epoca degli egoismi sia una stagione definitivamente archiviata e che ciascuno di noi avverta l’indispensabilità di un pensare collettivo, che deve vedere nella sanità, in primis, e poi nell’istruzione e nella cultura che generano lavoro, i suoi punti di forza”.
E, in conclusione, Pollice si rivolge ancora al Presidente Santelli, dando un messaggio di incoraggiamento: “Noi saremo pronti ad accogliere il pubblico quando ci sarà permesso, facendo si che al distanziamento sociale che sta caratterizzando questi giorni, si sostituiscano stimolanti, numerose, umane e non virtuali occasioni di confronto e incontro fra le persone”.
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