Temporanea dispensa dal servizio in caso di esposizione al rischio di contagio per la Polizia Penitenziaria, massima agevolazione alla produzione di mascherine chirurgiche negli istituti penitenziari e ulteriori misure di carattere sanitario. Sono questi alcuni degli argomenti della nuova circolare che il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha inviato oggi ai Provveditori regionali, ai Direttori di istituto e ai Comandanti di reparto. Un provvedimento che integra la precedente nota del 13 marzo scorso con le misure contenute nel decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020.
Per il personale di Polizia Penitenziaria, alla luce delle nuove norme introdotte nel decreto, è prevista la temporanea dispensa dal servizio, anche a fini precauzionali, in caso di contatto diretto o indiretto con un contagiato da Covid-19. Saranno le competenti autorità sanitarie a fornire al direttore dell’istituto un’adeguata valutazione del rischio di esposizione. Ai fini degli effetti economici e previdenziali, tali assenze saranno equiparate al servizio prestato e, nel caso dovessero compromettere attività irrinunciabili per l’ordine e la sicurezza dell’istituto, sarà compito dei Provveditorati adottare interventi di supporto, concordandoli con il DAP.
Sui dispositivi di protezione individuali (DPI), la circolare chiarisce che il Dipartimento intende agevolare al massimo la produzione di mascherine chirurgiche negli istituti penitenziari, riconvertendo le lavorazioni dei laboratori sartoriali esistenti che utilizzano il lavoro retribuito dei detenuti. Una volta in regola con i necessari requisiti richiesti dalla legge, la produzione sarà attivata e sarà stabilito un programma di distribuzione delle mascherine.
Quanto alle ulteriori misure di carattere sanitario, che si aggiungono a quelle già previste a partire dal 22 febbraio, si prevede che i detenuti già presenti in istituto, in caso di sintomatologia compatibile con il Covid-19, saranno temporaneamente sistemati in appositi spazi di isolamento: qui saranno visitati dal medico e, se necessario, sarà eseguito il tampone. Inoltre, in caso di prescrizione del tampone da parte del medico su un detenuto che debba essere trasferito verso un altro istituto, si dovrà aspettare necessariamente l’esito negativo dell’accertamento prima di procedere alla traduzione.
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