di Giovambattista De Sarro*
Di recente sono state mosse, da movimenti politici locali e soggetti che operano nella sanità, critiche ingenerose e fuorvianti nei confronti delle azioni organizzative che l’Università sta mettendo in atto per far fronte all’emergenza da COVID-19 effettuando una revisione strutturale ed organizzativa delle attività proprie di un Policlinico universitario nell’era di emergenza Coronavirus.
L’Ateneo ha iniziato riorganizzando completamente la modalità di fruizione dell’offerta didattica, attuando un sistema totalmente informatizzato sia per quanto riguarda l’erogazione della didattica frontale che per ciò che attiene allo svolgimento di esami e sedute di laurea. In poco tempo l’Ateneo si è dotato di piattaforme informatiche tali da consentire agli studenti il minor sacrificio possibile in termini di formazione e limitando al minimo il rischio di esposizione al contagio.
L’Ateneo si è anche mosso, immediatamente, per ciò che attiene la componente assistenziale, confermando che i Medici Universitari sono pronti ad essere in prima linea, nell’ambito dell’assistenza cittadina e regionale, nell’affrontare l’emergenza COVID-19.
E’ stata assicurata infatti, sin dal 17 marzo u.s., al Presidente della Regione Calabria, On. Jole Santelli, la disponibilità anche per la creazione di un presidio ospedaliero per ottimizzare la gestione dell’emergenza COVID-19 sia dal punto di vista strutturale-logistico, mettendo a disposizione locali e strutture del Policlinico di proprietà dell’Ateneo, sia garantendo la piena collaborazione delle professionalità che a qualsiasi titolo operano all’interno dell’Ateneo.
La disponibilità manifestata si è tradotta nell’immediato, grazie alla collaborazione della Direzione Medica di Presidio del Policlinico, nel realizzare modifiche strutturali e logistiche dell’Area Clinica e della Rianimazione, come già reso noto da alcune testate giornalistiche. Tali interventi sono stati adottati per la necessità e l’urgenza di fronteggiare l’emergenza da COVID – 19 e al fine di assicurare che il Policlinico, in quanto struttura ospedaliera multidisciplinare, continui ad offrire i livelli essenziali di assistenza per tutti i malati in cura (pazienti oncologici, dializzati, trapiantati, pazienti con malattie autoimmuni che necessitano di controlli costanti, emergenze diagnostiche etc) garantendo, al contempo, la rete dell’emergenza-urgenza calabrese con le UU.OO. Universitarie di Cardiochirurgia, Cardiologia interventistica e Chirurgia maxillo-facciale, considerato che a tutti i pazienti, affetti da diverse e gravi patologie devono essere garantite cure appropriate ed efficaci.
Per ciò che attiene la mancata attivazione di ulteriori plessi a scopo assistenziale si sottolinea che la stessa non dipende dall’Ateneo che è da anni, al contrario, ne sta chiedendo l’attivazione per poter ampliare la ricettività ospedaliera e così garantire un centinaio di ulteriori posti letto: ma le competenti autorità sono rimaste e rimangono silenti.
Si è appreso inoltre da recenti articoli di alcune testate giornalistiche che sarebbe intendimento della Regione realizzare, con il coordinamento dell’Agenzia del Demanio, una struttura ad hoc, vicina al Policlinico, di circa 80 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva. A tale proposito si informa che, laddove tale proposta dovesse essere formalizzata, l’Ateneo si renderebbe disponibile a questa diversa soluzione.
Si ritiene tuttavia necessario, al fine di rendere operative le strutture messe a disposizione dall’Ateneo che nel più breve tempo possibile di proceda all’assunzione di personale medico e paramedico (nel passato già richiesto per assicurare le normali attività assistenziali del Policlinico, ma sempre concesso in misura inadeguata) per affrontare l’attuale emergenza.
Infine si segnala la necessità di garantire forniture di DPI per tutto il personale sanitario ed universitario e, a tal proposito, l’Ateneo ha cercato di contribuire producendo un detergente antibatterico e disinfettante.
Con la speranza che questi miei chiarimenti, nell’attuale emergenza, da una parte rassicurino la popolazione calabrese circa l’impegno dei medici universitari, di quelli dell’Azienda “Mater Domini” nonché di tutti gli operatori sanitari del Policlinico e dall’altra facciano giustizia di critiche strumentali e incomprensibili, saluto i lettori cordialmente.
*RETTORE DELL'UNIVERSITA' MAGNA GRAECIA DI CATANZARO
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