di MASSIMO PINNA
Sono undici, per ora, gli infermieri in forza al distretto sanitario di Soverato, per i quali la commissione prefettizia che guida l'Asp di Catanzaro ha disposto il trasferimento presso la struttura accreditata S. Andrea Hospice.
Ma c'è di più. Infatti, “nessuno qui al polo sanitario di Girifalco (che fa parte del distretto di Soverato) – ci dice un operatore - ha fatto il tampone e lunedì apriamo con le urgenze, gli ambulatori”. Gli infermieri trasferiti, sono risultati negativi e hanno espletato il corso obbligatorio anti-Covid 19. L'Hospice di Sant'Andrea è stato interessato dal Covid quando è stata accertata la positività di un ex degente della Rsa di Chiaravalle (temporaneamente transitata dall'ospedale di Soverato) e di due dipendenti della struttura.
Come detto, la commissione straordinaria prefettizia dell’Asp di Catanzaro ha predisposto il supporto da parte del personale infermieristico dell’ASP di Catanzaro - distretto di Soverato- presso la struttura accreditata S. Andrea Hospice. Ma questo, come denuncia il sindacato Fp Cisl, avviene “in modo illegittimo sia nella forma che nella sostanza”.
Il sindacato, con una lettera a firma del segretario della Fp Cisl Magna Grecia, ha chiesto alla commissione prefettizia dell’Asp di Catanzaro, al prefetto Francesca Ferrandino, al commissario per il piano di rientro, Saverio Cotticelli, al direttore del dipartimento regionale Tutela della Salute Antonio Belcastro, “quale norma consente alla Commissione Prefettizia di poter disporre l’utilizzo del personale pubblico nelle strutture private. A parere della scrivente - sottolinea il sindacato - non ricorrono i presupposti di ordine pubblico, bensì di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19. Per quanto emanato dal Ministero della Salute con Prot. 0007865 del 25-03-2020- DGPROGS-MSD-P a pag. 5 riferito alle RSA al secondo punto, seconda alinea prevede: “E’, comunque, indispensabile potenziare il personale in servizio presso queste strutture, attraverso il reclutamento straordinario già attivato per le strutture di ricovero ospedaliero, nonché la possibilità di ricorrere a personale già impiegato nei servizi semiresidenziali e domiciliari”. È ovvio che ciò si riferisce a RSA gestite dalle Aziende Sanitarie pubbliche”.
In sostanza, “per le strutture private, al potenziamento o assunzione di personale per garantire l’assistenza, devono provvedere queste ultime e non l’ASP di riferimento. Quanto alla forma l’utilizzo di personale, anche se temporaneo, in quanto non previsto da norme a conoscente della scrivente O.S., è disposto tramite delibera emanata dalla direzione aziendale quale provvedimento amministrativo tra enti diversi e solo, in base alla normativa vigente, è abilitata ad emettere”. Per queste ragioni, il sindacato chiede alle istituzioni interessate, “ognuno per la propria competenza, di intervenire al fine di ripristinare la legittimità che il provvedimento in oggetto, ed invitare la struttura privata S. Andrea Hospice ad assumere il personale necessario a garantire l’assistenza, dovuta agli ospiti”. Ricordando peraltro, infine come “qualora necessario, che per il privato non è necessaria nessuna forma di pubblicità o di selezione per assumere il personale”.
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