Coronavirus. La Camera di Commercio di Vibo Valentia stanzia fondi per la liquidità delle imprese

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  22 aprile 2020 14:11

"La pandemia da Covid-19 ha travolto con i suoi effetti devastanti il pianeta non solo a livello sanitario ma anche socio-economico, imponendo, anche nel nostro Paese, sacrifici enormi a cittadini e imprese, che ora attendono interventi seri, reali e mirati ad una ripresa in sicurezza ma rapida ed efficace, per superare le criticità, riprendere l'operatività e programmare nuovo sviluppo".

E' quanto sostiene il presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia Sebastiano Caffo. "Serve una cura shock - aggiunge Caffo - e ognuno deve responsabilmente fare la sua parte, in termini concreti.

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La giunta camerale di Vibo, ieri, ha deliberato all'unanimità importanti provvedimenti per lo stanziamento di fondi alle imprese, secondo tre precise linee d'azione: alleggerimento pressione fiscale, contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi. Il primo beneficio riguarda la rinuncia dell'Ente, per il triennio 2020/2022, all'aumento del 20% di quel diritto annuale che le imprese ogni anno sono tenute a versare alla Camera di Commercio e che praticamente costituisce l'unica sua risorsa di finanziamento. L'aumento era stato proposto a livello nazionale da Unioncamere e poi autorizzato dal Ministero dello Sviluppo economico per finanziare progetti condivisi". "Abbiamo ritenuto - sostiene ancora dice il presidente Caffo - che in una situazione in cui è in gioco la sopravvivenza delle imprese sarebbero stato inopportuno gravarle di ulteriori oneri, pur se finalizzati a promuovere iniziative a loro favore. E' un piccolo aiuto che abbassa il livello di imposizione fiscale e che di fatto restituisce direttamente alle nostre imprese, 550 mila euro in tre anni".

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"A rafforzare questa azione, la Giunta camerale - è detto in un comunicato - ha poi previsto, previa ratifica del Consiglio, altre due misure con uno stanziamento complessivo di fondi propri per 500 mila euro per dare liquidità immediata alle imprese, così ripartiti: 350 mila euro per contributi a fondo perduto per i codici Ateco ora operativamente bloccati, qualificati come microimprese e con fatturati limitati; 150 mila euro per contributi in conto interessi, agganciati alle linee di credito statali, per tutte le imprese. Le modalità di concessione di questi benefici verranno a breve definite e rese operative attraverso appositi bandi. E' assolutamente necessario aiutare innanzitutto le imprese commerciali, la ristorazione, i bar, il turismo in generale, perché sono settori trainanti dell'economia locale, come di quella nazionale. Se si ferma ulteriormente il commercio, rischia una crisi irreversibile anche l'intero comparto industriale. Per superare i due mesi di fermo servono, in prima battuta, contributi a fondo perduto e non, invece e solo, garanzie per nuovi debiti. Questo vale in ambito nazionale, e, a cascata, anche in ambito locale". Secondo Caffo "nel Vibonese operano circa 14 mila imprese che con coraggio e speranza vivono una situazione di estremo disagio e di grande preoccupazione. A questo abbiamo pensato nell'adottare, in sede di Giunta camerale, provvedimenti che non risultassero vuoti proclami ma seri e sostanziali aiuti ad un sistema produttivo che costituisce presupposto e risorsa della nostra economia e del nostro sviluppo sociale ed occupazionale, presente e futuro".

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Nel complesso la Giunta camerale ha deliberato la destinazione, in un triennio, di 1.050.000 euro al sistema imprenditoriale vibonese, pari ad oltre l'80% di tutte le sue entrate annuali.

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