Coronavirus. La cooperativa “Il Lampadiere” chiede l’istituzione di un centro covid per anziani

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. La cooperativa “Il Lampadiere” chiede l’istituzione di un centro covid per anziani
Rosario Bressi
  22 aprile 2020 14:17

Rosario Bressi
Presidente Cooperativa Sociale Il Lampadiere 
Comunità Alloggio Anziani di Zagarise

"Istituire un centro covid dedicato agli anziani. È stata questa l’idea alla base di una petizione lanciata a fine marzo e che ha visto quasi 500 cittadini sostenerla convintamente in questa settimane. Una petizione indirizzata alla Presidente della Regione Calabria con una proposta chiara, semplice ed ispirata dall’esperienza simili attuate in altre regioni italiane.
Da qualche giorno, e dopo settimane di silenzio, il dibattito intorno alla proposta di istituire un Centro Covid si è materializzato con forza e in tanti, da più postazioni, siano esse istituzionali o provenienti dal mondo accademico e delle imprese, si affaticano ad evidenziarne la necessità.
Bene. Benissimo!
Da parte mia e dei 500 cittadini che hanno sostenuto la petizione non può che arrivare un cenno di soddisfazione condito, tuttavia, da una sensazione amara dalla quale emerge una domanda precisa. Si sarà forse perso del tempo?
Il dibattito di queste ore verte sulla localizzazione del centro covid, sulla opportunità di riutilizzare strutture sottodimensionate o inutilizzate o, ancora, se istituire moduli e reparti di malattie infettive unite a case della salute. Ci si preoccupa, giustamente, delle risorse economiche da impiegare e dei tempi. 
Insomma, con quasi un mese di ritardo dal lancio della proposta di istituire un centro Covid dedicata agli anziani, assistiamo, con non poca amarezza, ai balletti di chi si è accorto che tale centro debba essere avviato. Le motivazioni, naturalmente,  sono quelle già esplicitate in queste settimane. Riutilizzare infrastrutture sanitarie inutilizzate, costruzione ex novo di strutture adeguate, la consapevolezza di non incidere troppo sugli ospedali che, oltre alla gestione dell’emergenza Covid, dovranno garantire i servizi sanitari generali e classici e, non ultima, la convinzione che con il coronavirus, temo, bisognerà conviverci anche aldilà di questa fase e almeno fino alla scoperta e diffusione del vaccino.
Il dramma subito a causa dei tantissimi morti e le paure dei tanti contagiati, unitamente al rispetto per tutti gli operatori sanitari e i lavoratori impegnati in prima linea a combattere il contagio, impongono celerità e risolutezza. Ci sono esperienze di velocizzazione di iter burocratici che hanno consentito di ricostruire ponti e di creare ospedali da zero. Abbiamo registrato con fierezza e orgoglio la grande compostezza degli italiani.
Ora non e più tempo di balletti e diatribe campanilistiche e di tecnicismi. Il Centro Covid, così come indicato ufficiosamente da fonti governative, si rende necessario e urgente da istituire. Si trovino in fretta gli equilibri e si abbatta la burocrazia. E se qualcuno pensa che un centro Covid sia differente da un centro Covid per anziani, ricordo, purtroppo, che proprio questi ultimi sono quelli che hanno pagato, e stanno pagando, un tributo altissimo in termini di contagio e di vite umane. Sono propio gli anziani coloro i quali subiranno eventuali ritorni di fiamma del contagio. 
Pertanto, se non avete voluto dare ascolto venti giorni fa a 500 cittadini senza ruolo e posizione, adesso che c’è la gara a chi scrive prima sulla stampa, almeno non perdete altro tempo. 
Chiamatelo  come volete, fatelo dove volete e, sopratutto, sbrigatevi! 
Lo dobbiamo a chi ha perso la vita e a chi soffre. Lo dobbiamo a chi lavora e ai tanti calabresi in prima linea che combattono". 

Banner

 

Banner

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner