I sequestri hanno interessato l’intero territorio nazionale, con prevalenza in Lombardia, Piemonte, Campania e Puglia, e sono stati il frutto di attività investigative caratterizzate, anche, dal costante monitoraggio del web. PRINCIPALI OPERAZIONI DI SERVIZIO
Il Gruppo Pronto Impiego di Torino, con il contributo di altri Reparti del Corpo in molte regioni italiane, ha sequestrato circa 8.000 mascherine filtranti, segnalando alla Procura della Repubblica 36 persone fisiche e 16 società per i reati di frode in commercio (515 c.p.) e di false indicazioni qualitative e di origine (517 c.p.).
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano ha sequestrato alcune centinaia di mascherine protettive e prodotti disinfettanti per l’igiene personale per la fattispecie di “manovre speculative su merci” prevista dall’art. 501-bis c.p. Le indagini hanno individuato nove soggetti, nazionali ed esteri, attivi in Italia, che hanno innalzato i prezzi dei predetti beni dal 100 al 400% rispetto al valore di mercato antecedente alla crisi sanitaria in atto.
Nella provincia di Napoli, i Finanzieri hanno individuato una parafarmacia in cui sono state sottoposte a sequestro 10 mila mascherine protettive poste in vendita con una percentuale di ricarico che raggiungeva oltre il 6.000% rispetto al prezzo di acquisto (l’esercente aveva acquistato maxi confezioni di mascherine per poi rivenderle, dopo averle riconfezionate, in singole bustine trasparenti).
Nella provincia di Bari, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 30.000 prodotti (mascherine protettive, gel e salviette per le mani), posti in commercio con modalità fraudolente e truffaldine, per un valore di mercato di circa 220.000 euro, all’esito di oltre 30 perquisizioni effettuate in ben 22 Comuni delle province di Bari e BAT presso sedi di imprese, i cui titolari, non solo italiani, sono stati denunciati per truffa aggravata, manovre speculative su merci e frode nell'esercizio del commercio. In particolare, le imprese destinatarie dei sequestri avevano messo in vendita gel e salviette igienizzanti per le mani presentandoli - con scritte e simboli ingannevoli sulle confezioni nonché con messaggi pubblicitari - come prodotti con azione disinfettante e, comunque, a prezzi decisamente più alti rispetto a quelli praticati prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria in Italia per il Covid-19.
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