"In vista delle prime parziali riaperture di attività dal prossimo 4 maggio, in attesa di capire cosa e come la nostra Regione potrà muoversi concretamente con eventuali margini di azione, occorre che anche nei territori si cominci a pensare a come andare incontro alle persone e alle categorie economiche colpite dalla crisi peggiore conosciuta dal nostro Paese dal secondo dopoguerra". Così in una nota stampa di Rosario Piccioni (Lamezia bene comune).
"Penso in questo momento - prosegue - alle tante attività di ristorazione della nostra città, costrette a chiudere ormai oltre un mese e mezzo fa. Bar, ristoranti, pizzerie, tanti giovani imprenditori che operano nella nostra città vivono un momento drammatico di incertezza che purtroppo si protrarrà a lungo. Sicuramente, per molti mesi ancora, gli operatori della ristorazione come tutti dovranno adeguarsi alle regole per la sicurezza, mantenendo le distanze tra i tavoli e riducendo significativamente il numero di clienti possibili. Lancio un appello all’amministrazione comunale, alla luce di quanto richiesto anche dai vertici nazionali di Confesercenti e di quanto si sta già disponendo in altre città: concessione gratuita del suolo pubblico per quest’anno alle attività di bar e ristorazione della nostra città e soprattutto, laddove vi siano le condizioni, aumento dello spazio pubblico di quello già fruibile dai singoli operatori. E’ un segnale concreto che il Comune può dare per andare incontro a tanti imprenditori della nostra città, ad una realtà che è la spina dorsale della vita economica della nostra città".
"Soprattutto nel nostro territorio, - ribadisce - viste le temperature, sappiamo benissimo che si può tranquillamente cenare o prendere un caffè all’aperto almeno fino a ottobre. Poter disporre di tavoli all’aperto, magari con relativi ombrelloni nelle ore del giorno, significa aumentare la disponibilità di posti per il locale nel pieno rispetto delle norme di distanziamento. Uno studio di Confesercenti nazionale stima la perdita di fatturato per bar e ristoranti per un valore di oltre 11 miliardi. Dobbiamo fare il possibile, in un’azione sinergica con le misure e quelle regionali, per dare sostegno a questo settore".
"Sempre nella logica di questa nuova fase, - ancora Piccioni - invito l’amministrazione comunale a cominciare a pensare una riorganizzazione del settore dei mercati rionali. Un dato appare evidente: è molto più semplice mantenere le distanze all’aperto rispetto ai luoghi chiusi, come i mercati coperti che oggi sono già aperti e fruibili. Proponiamo, nel pieno rispetto delle regole del distanziamento e delle norme igienico-sanitarie, di riaprire i mercati rionali settimanali dando per il momento la possibilità di esporre esclusivamente agli operatori ambulanti lametini. Ridurre sensibilmente il numero degli operatori presenti può infatti consentire di ridisegnare gli spazi allargando notevolmente gli spazi tra i vari stand dando la possibilità ai clienti di avere maggiori spazi per fare la fila in sicurezza".
"Basti pensare che in Lombardia, regione neppure paragonabile alla nostra in termini di contagi, dalla settimana scorsa su impulso dei sindaci sono stati riaperti in forma sperimentale i mercati rionali con le nuove regole di sicurezza e distanziamento. Nessuno ovviamente vorrebbe fare “discriminazioni” tra ambulanti lametini e operatori di altri Comuni: ma in questo momento è una scelta purtroppo necessaria e inevitabile, fino a quando non si tornerà a una piena normalità, per dare una boccata di ossigeno a un commercio locale che sta pagando un prezzo altissimo. Inoltre - conclude - pare a tutti chiaro che l'amministrazione comunale debba esentare gli operatori dal pagamento della TOSAP per i mesi di marzo e aprile in cui i mercati non si sono svolti, certamente non per scelta imputabile ai mercatali. Al fine di tranquillizzare gli operatori mi auguro che l'amministrazione dia al più presto comunicazione ufficiale in tale direzione".
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