Coronavirus. La riflessione di Eugenio Riccio sull'emergenza: "Se tutto torna come prima, saremo tutti a rischio"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. La riflessione di Eugenio Riccio sull'emergenza: "Se tutto torna come prima, saremo tutti a rischio"
Eugenio Riccio
  31 marzo 2020 15:29

“Andrà tutto bene. Certo. Ne siamo convinti, ne dobbiamo essere convinti". Così in una riflessione del consigliere comunale Eugenio Riccio.

"Dobbiamo sperare che vada tutto bene. - prosegue - Ma per alimentare questa speranza non possiamo affidarci solo alla provvidenza o alla natura del nostro territorio che c’ è stata data in sorte.In tempi non sospetti avevamo detto che valenti uomini dello Stato, servitori indiscussi, non potevano essere la soluzione per una pubblica amministrazione malata di vecchie procedure, di interessi particolari e non generali, di progettualità al momentoe mai studiate in prospettiva, di una mancanza di ricambio generazionale nei posti di comando occupati da persone e personaggi con una scarsissima competenza".

Banner

"Lo avevamo detto in occasione delle alluvioni e delle tragedie che hanno colpito il territorio. Finita l’emergenza - si legge ancora -  e anche la disperazione per le vittime che quelle tragedie hanno causato, tutto è tornato come prima e tutti sono tornati ai propri posti,quelli che immeritatamente occupano. La stessa cosa avverrà adesso. Finirà l’emergenza, al momento fronteggiata a livello di prevenzione con soli messaggi terroristici ai cittadini. E tutti torneranno ai propri posti, senza dar conto delle responsabilità oggettive e di sistema, ma anche quelle personali che hanno amplificato i problemi".

Banner

"Nessuno chiederà conto al Governatore Fontana - prosegue Riccio -  se non si sente addosso la responsabilità di molte vittime, considerato che solo il primo marzo girava lo spot “Milano non chiude” e che, secondo fonti giornalistiche non italiane la bozza del decreto incautamente fatta girare sui social l’8 marzo sia arrivata dalle mail della regione Lombardia ai giornali, con lo scopo, mal celato di creare quello che poi abbiamo visto, panico e fuga dal capoluogo lombardo".

Banner

"In Calabria la sanità sarà ancora commissariata e continuerà a navigare a vista. La Protezione Civile, - conclude - che abbiamo visto essere una fondamentale in alcuni casi, ma solo se messa nelle condizioni di essere utile ai cittadini, continuerà ad essere mortificata dalle scelte politiche. E la politica? Continuerà con le sue beghe da corridoio, con le poltrone contese e divise, anche quelle della sanità che, al netto degli enormi sforzi che stanno facendo gli operatori, ha dimostrato la fragilità di un sistema più di altri costruiti sulle nomine e sulle raccomandazioni. E nessuno, come cantava De Andrè, si senta assolto ed escluso. Finirà l’emergenza, deve finire per il bene di tutti, ma se tutto tornerà come prima, significa che quelli che ci mancano non sono gli anticorpi al virus, ma gli anticorpi utili a combattere l’approssimazione di una cattiva amministrazione che arriva a confondersi con la malafede. Ed in questo contesto, dove ognuno ha degli scheletri nell’armadio, cui sarà una sostituzione dei poteri. Lo Stato di Polizia si sostituirà a quello di diritto, la magistratura entrerà a piede teso nell’amministrazione della cosa pubblica dettandone tempi e modi e nessun cittadino sarà mai più garantito. Andrà tutto bene, ne siamo certi, ma ora. Dopo non possiamo assicurarlo”.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner