L'emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio uno dei comparti agricoli più performanti della Calabria, il florovivaismo, distrutti milioni di fiori e piante.
La AGRI-CICAS CALABRIA chiede lo stato di calamità naturale per il settore florovivaistico.
Incalcolabili i danni ai produttori florovivaisti del basso ionio calabrese, della sibaritide, del golfo di Sant’Eufemia e di tutta la piana di gioia.
AGRI CICAS Calabria comunica che sono a rischio decine di milioni di euro di fatturato. - Con il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali ma anche per il blocco della mobilità, il mercato dei fiori è praticamente immobile.
È necessario intervenire a tutti i livelli istituzionali per garantire aiuti diretti e misure straordinarie per permetterne la futura sopravvivenza del comparto. Oggi più che mai sono necessarie misure urgenti ed immediate, che permettano di dare liquidità alle aziende, con finanziamenti a tasso zero e sospensione delle scadenze dei mutui, delle bollette, interventi come la cassa integrazione per tutti i dipendenti e utilizzo di finanziamenti a fondo perduto straordinario della comunità europea a ristoro della perdita di produzione.
Da metà febbraio ad oggi, la produzione e commercializzazione florovivaistica Calabria è stata gravemente compromessa, a causa di ritardi, disdette e blocchi del commercio interno, ai quali si sono sommate le incertezze del mercato internazionale, con drammatiche ripercussioni sulle imprese e nell’indotto.
Per questo AGRI-CICAS CALABRIA, attraverso un’azione d’informazione e sensibilizzazione a tutti i livelli, ha tracciato un primo quadro della gravissima situazione che si è venuta a creare, in modo che vengano attivate, dalle istituzioni, tutte le misure possibili a sostegno del settore, compreso il riconoscimento dello stato di calamità.
AGRICICAS Calabria denuncia che nel giro di poco più di un mese, è stata bloccata del 100%, la vendita e la produzione dell’intero comparto
Gli associati AGRICICAS Calabria del settore florovivaistico vogliono avere la possibilità di ripartire, ma necessita il riconoscimento, in primis, delle gravissime conseguenze patite dalle imprese a causa dell’emergenza sanitaria in corso.
E’ in gioco, non solo l’annata 2020, ma la sopravvivenza futura delle imprese, che si sono trovate a perdere quasi interamente la produttività annuale.
Facendo proprio il grido d’allarme delle imprese associate, Giovanna Greco responsabile nazionale di AGRI CICAS e Giuseppe Mazzullo Direttore Generale CICAS hanno chiesto alla Regione Calabria di farsi portavoce del problema, chiedendo lo Stato di Calamità per l’intero settore regionale.
Oggi più che mai sono necessarie misure urgenti ed immediate, che permettano di dare liquidità alle aziende, con finanziamenti a tasso zero e sospensione delle scadenze dei mutui, delle bollette, interventi come la cassa integrazione per tutti i dipendenti e utilizzo di finanziamenti a fondo perduto straordinario della comunità europea a ristoro della perdita di produzione.
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