Coronavirus. Lamezia Terme, il vescovo Schillaci: "Rispettare norme di sicurezza anche nelle Chiese"

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Monsignor Giuseppe Schillaci
  05 marzo 2020 18:41

Il vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, in una dettagliata nota, invita al rispetto delle nuove norme varate il 4 marzo e contenute del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

"È il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di prossimità. Questa prova deve poter costituire un'occasione per ritrovare una solidarietà che affratella", scrive mons. Schillaci.

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Pertanto, afferma, alla luce del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 4 marzo 2020, oltre alle misure già prese come Conferenza episcopale Calabra (Cec) il 24 febbraio scorso e alle sospensioni delle attività di catechesi e di oratorio, bisognerebbe anche prevedere: - la sospensione di ogni altra attività pastorale, compresi i pellegrinaggi nei santuari diocesani e regionali e in altri luoghi di culto; - che il sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica (feriale o domenicale) o altri momenti di preghiera vigili affinché i fedeli, all'interno delle chiese, rispettino tra di loro una distanza di sicurezza di almeno un metro (cfr. art. 1 c. 1 let. b); - che la stessa distanza di almeno un metro sia rispettata anche per il sacramento della riconciliazione; - che in tutte le chiese sia presente all'ingresso una soluzione idroalcolica per il lavaggio delle mani (cfr. all. 1 let. a) - che durante la celebrazione eucaristica, se concelebrata da più sacerdoti, i sacerdoti per comunicarsi non utilizzino lo stesso calice (cfr. all. 1 lett. e) - che sia assicurato che le chiese siano pulite con disinfettanti a base di cloro o di Alcol.

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"Disposizioni, fatte salve eventuali modifiche qualora necessarie - scrive mons. Schillaci - valgono fino a nuovo provvedimento mio o della Conferenza episcopale calabra".

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