di MARIA CLAUDIA CONIDI *
Se la legge è uguale per tutti, in primis dovrebbe rispettarla chi si erge a tutore dell’ordine pubblico. Mi riferisco ovviamente alle forze dell’ordine; polizia ,Carabinieri , G.di F. e chi si adopera in generale per salvaguardare la salute pubblica o alla stessa sia preposto.
E pure accade che, al fine di sanzionare chi, ad esempio, lascia parcheggiata la propria autovettura nei pressi di casa, con la batteria scarica e senza la pur dovuta copertura assicurativa a causa dell’impossibilità di muoversi fuori Comune per la emergenziale normativa anti pandemia, si presentino più appartenenti alle forze dell’ordine a contestare gli addebiti senza la benché minima protezione per come imposta dalla legge, (ne ho prova fotografica),né rispettando le misure di distanza di sicurezza, sia fra gli stessi operatori, che tra i malcapitati destinatari delle loro contestazioni di tipo amministrativo.
I tre carabinieri insieme tra loro a distanza ravvicinata
Allora sorge spontanea la domanda. Ma che Stato è? di diritto o di Polizia? Di cosa stiamo parlando di prevenzione o prevaricazione? Di tutela della salute o di rischio contagio indotto? Di disattendere gli ordini dell’Autorità, o di far rispettare le norme? Se la legislazione esiste e vale per tutti, perché ,mi domando, non viene applicata e rispettata soprattutto da chi deve prodigarsi per farla rispettare? Perché non la rispetta soprattutto chi è pagato dallo Stato per far ciò e che è “esposto a pericolo” per scelta lavorativa remunerata?
Chi è esposto a pericolo per propria scelta lavorativa come, appunto, gli appartenenti alle forze dell’ordine, dovrebbe in primis adottare quelle misure elementari e volute dalla legge per preservare la salute pubblica da possibili se non probabili o certi attacchi alla stessa, per una virosi in atto di natura letale, secondo quanto ci viene quotidianamente sbandierato dai media che ci continuano a parlare ormai di morti da coronavirus al pari degli insetti che ci capita di sopprimere nella stagione estiva.
L'assurdo è questo: se da una parte leggo a caratteri cubitali su testata giornalistica : “Senza mascherina, i Carabinieri lo bloccano a terra” , dall’altra vedo tre CC insieme tra loro, a distanza ravvicinata per contestare una mera sanzione amministrativa a privati cittadini, senza alcun presidio, a tutela di una presunta norma (poi vedremo nelle sedi competenti se sussistente o no) di natura amministrativa e a discapito o sfregio di un interesse superiore che è quello della salute pubblica.
Se c’è qualcuno che deve stare a contatto con la moltitudine ,anzi con chiunque, è l’appartenente alle forze dell’ordine, il quale può essere portatore di qualsivoglia covid dal 19 all’infinito, poiché è questo il suo mestiere ,rapportarsi col prossimo, chiunque esso sia, anzi soprattutto sfornito di mascherina per potergli contestare l’infrazione commessa, e dunque è in primis “potenziale nonché qualificato” portatore, sano o meno ,di infezione più di qualsiasi altro soggetto che vive nel rispetto della legge chiuso h24 nella sua privata abitazione, uscendo solo per necessità e usando le dovute cautele impostegli.
E se è vero che è tanto importante portare le mascherine, a causa della scientifica prova della trasmissione aerea del virus tant’ è che sono previste multe dal decreto legge del 25 marzo, in particolare una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro, mi domando che senso ha un comportamento che esponga a rischio vita un privato cittadino per salvaguardare una norma di natura amministrativa, quando per quest’ultima è non solo prevista una sanzione inferiore nel quantum, nonché contestabilissima, ma la stessa è posta a tutela di un interesse legittimo e non di certo del bene supremo che è la vita di tutti.
I ben pensanti potrebbero obiettare : ma che sarà mai… un fondo questo coronavirus è un po’ un fantasma che appare e scompare solo dagli schermi televisivi per di più fa fuori soltanto i vecchi! Eh no, la gente muore davvero e non soltanto vecchia, sia pure lo fosse, smettiamola di parlare di vite di serie A e vite di serie B! Se così non è allora tutto è una grande bufala!
Se poi penso che in caso analogo, parlo di autovettura parcheggiata su pubblica via e abbandonata da più di un anno in pieno centro storico a Catanzaro, nessun carro attrezzi è stato mai scomodato per rimuoverla a tutela della cittadinanza tutta, privata di un parcheggio pubblico prezioso per la pochezza dei posti destinati alla sosta delle autovetture a Catanzaro , allora non capisco, sinceramente di quale norme stiamo parlando (pur avendo il proprietario furbetto dell’autovettura lasciato per iscritto sul parabrezza che il mezzo “necessita di carro attrezzi” lasciando a terzi l’eventuale recupero e smaltimento con grande strafottenza ed arroganza).
Ognuno ha un codice, evidentemente. Infatti se l’interesse è il medesimo, ma ci si comporta in modo diametralmente opposto in analoghi casi, mi sorge un dubbio sulla legittimità e l’operatività delle leggi in chiave prioritaria ,per come il Legislatore impone, in materia di gerarchia delle fonti di diritto.
Un po’ come contestare a qualcuno la mancata protezione di una mascherina mentre magari stesse prestando soccorso a qualcuno investita nella pubblica via e in fin di vita! Ma forse stiamo andando oltre l’ottica di chi ha un occhio troppo piccolino per poter vedere la macroscopica evidenza dell’assurdo che pure accade. Da una parte, infatti, un’autovettura viene rimossa in meno di un’ora con spese a carico del cittadino pur potenzialmente leso nella sua salute dall’arrivo di agenti sprovvisti di mezzi di protezione in un momento emergenziale di assoluto pericolo di diffusione epidemiologica, dall’altra un catorcio a quattro ruote intralcia e occupa un posto in una piazza di Catanzaro a ridosso di un Palazzo storico con passo carrabile regolarmente pagato da oltre un anno ,senza alcuna ragione se non da a rinvenirsi in quella dell’ inerzia di chi di dovere, ovvero di chi ha competenza a smaltire i “rifiuti tossici solidi urbani” al pari di qualsiasi ferro vecchio arrugginito abbandonato sulla pubblica via, ad ostacolo ed intralcio della pubblica circolazione e sosta dei mezzi.
L’ultima ordinanza del Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli,del resto, ha reso obbligatorio per chiunque dovesse spostarsi all’interno del territorio regionale l’utilizzo della mascherina o, in alternativa, “qualunque altro indumento a copertura di nasco e bocca”. Ma evidentemente dobbiamo prendere atto della gestione pressapochista della salute pubblica in Calabria se altrove i CC invece, atterrano chi non porta i presidi per perseguirli ai sensi di legge. Ma qui, si sa, ognuno fa un po’ di testa sua. Io di certo non mi fermo qui. Che tristezza, però, vivere così!
*avvocato
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