"Il termine “discriminazione” deriva dal vocabolo latino “discriminat” ovvero “distinto tra”. Discriminare, quindi, significa porre in essere una distinzione nei confronti di un singolo o di una intera categoria. Una differenza di trattamento non giustificata da ragioni oggettive e che mira a provocare l’esclusione sociale dell’individuo o del gruppo vittima della discriminazione. Il luogo deputato a sanzionare chi pone in essere le predette discriminazione sono le aule di giustizia. Tuttavia se la discriminazione avviene proprio in quelle aule, allora non rimane che rassegnarci. Una rassegnazione che, tuttavia, non tutti sono pronti a subire".
Durissima, infatti, la presa di posizione del Codacons che, per mano del vice presidente nazionale, avvocato Francesco Dilieto, prende di mira un avviso comparso nel palazzo di giustizia a Catanzaro (LEGGI QUI).
“Al fine di ottimizzare il normale svolgimento di udienza in relazione all'emergenza da Coronavirus si pregano i signori Avvocati a non depositare copie di cortesia e di mantenere distanza di sicurezza”, si legge nell'avviso. Da qui l'affondo del Codacons: "Certo le cancellerie sono frequentate da tantissimi utenti, Medici, Ingegneri, Architetti, Magistrati... ma evidentemente a Catanzaro gli untori da cui doversi difendere sono soltanto gli avvocati. Per evitare di dover denunciare quella che appare una evidente interruzione di un pubblico servizio, si chiede che il Presidente della Corte di Appello voglia intervenire e garantire pari dignità a tutti coloro i quali sono costretti, per ragione di lavoro, ad accedere agli Uffici. Va bene la prevenzione, ma qui si sta davvero sfiorando il ridicolo".
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