Coronavirus. L'avv. Talerico: "Il Policlinico ha saputo organizzarsi in fretta. Ci sono dunque le condizioni per ampliare l'area Covid con il Padiglione C"

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L'avvocato Antonello Talerico
  08 aprile 2020 18:39

di ANTONELLO TALERICO

Ritengo giusto sostenere il Policlinico universitario che in questo momento, al di là delle confusionarie comunicazioni, è in prima linea per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid.

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Probabilmente le comunicazioni contrastanti provenienti dai vari protagonisti del Polo universitario e, che abbiamo letto sulla stampa, in questi giorni, sono il frutto di tensioni e della resistenza di una parte degli operatori del Polo (o dello stesso Dipartimento della Tutela della Salute), magari gli stessi che non hanno inteso aderire ai plurimi inviti, del direttore amministrativo e del direttore sanitario dell’A.O. Mater Domini, inoltrati a tutto il personale sanitario, ivi compresi i professori universitari, a cui, però, non sono seguite ampie adesioni, ai fini della manifestazione di disponibilità per l’assistenza ai malati covid.

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Spero almeno che i professori che non hanno aderito, abbiano rinunciato alla indennità clinica-assistenziale (c.d. indennità de maria), atteso che le principali attività ambulatoriale e le c.d. visite d’elezione sono state sospese, al pari dei ricoveri ordinari, per cui quella indennità sarebbe un indebito arricchimento.

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Sia chiaro, a molti non é piaciuta la passarella di “apertura” della sala di terapia intensiva del Policlinico – che ci è costata solo critiche a livello nazionale per forma e contenuti –, tra l’altro senza la presenza del Rettore e, dimenticando il Governatore della Calabria di dare un segnale di vicinanza anche ai medici che lavorano presso l’Ospedale Pugliese-Ciaccio (magari con la sua presenza nella struttura), in prima linea dall’inizio, senza lamentele e senza resistenze.  

Il Policlinico, per come sembrerebbe aver chiarito il Rettore, è oramai un presidio ospedaliero in grado di gestire l’emergenza covid-19, sia dal punto di vista strutturale-logistico che clinico-assistenziale, senza rinunciare alla propria rete dell’emergenza-urgenza con le UU.OO. Universitarie di Cardiochirurgia, Cardiologia interventistica e Chirurgia maxillo-facciale, considerato che a tutti i pazienti, affetti da diverse e gravi patologie possono essere garantite cure appropriate ed efficaci.

Del resto, anche il personale è stato integrato a seguito della manifestazione d’interesse (circa 35 nuovi operatori) e, oltre alle assunzioni previste con il nuovo piano 2020-2022 (ndr: 123 nuove unità), dobbiamo considerare anche i 3 pneumologi, i circa 15 anestesisti, i 3 infettivologi, tutti i medici internisti, gli specializzandi e gli altri medici ospedalieri già in servizio prima dell’emergenza.

Quindi si ritiene che le "criticità" che erano state “segnalate” dal Rettore (LEGGI QUI), per come dallo stesso chiarito, trattavasi di meri timori rivelatisi poi infondati, poiché non ci sono condizioni di promiscuità tra malati covid e non covid (qualcuno in direzione sanitaria ha parlato di "percorsi blindati"), nessun incrocio degli ascensori che portano ai reparti Covid, per il transito del personale, dei pazienti e dei rifiuti, né -come precisato dal Prof. Mastroroberto- il reparto di Cardiochirurgia ha alcun contatto con i reparti assegnati per pazienti affetti da coronavirus.

Quindi, il Policlinico è stato in grado di "riorganizzarsi" in fretta e furia attivando circa cinquanta posti letto fra il sesto, settimo e nono piano dell'edificio A, dopo che il Dipartimento della Tutela della salute aveva perso tempo per circa una settimana prima di decidere dove trasferire i pazienti della Rsa-casa di riposo di Chiaravalle C.le (con gli esiti a tutti ben noti).

Pertanto, tenuto conto della esigenza di un Centro Covid ben strutturato (a lungo termine) e della capacità organizzativa dimostrata dal Policlinico (che ha attivato anche la didattica a distanza, così da non “intralciare” l’attività assistenziale covid), si ritiene che sussistano, oggi ancor di più, tutte le condizioni per attivare immediatamente presso il Polo di Germaneto gli ulteriori plessi a scopo assistenziale (rectius: Padiglione C) “per poter ampliare la ricettività ospedaliera e così garantire un centinaio di ulteriori posti letto” – per come dichiarato dal Rettore settimane addietro -, in caso contrario sarebbe l’ennesimo ritardo/errore che verrebbe commesso in questa infelice gestione della emergenza sanitaria da parte della Regione Calabria, già responsabile, per come detto dallo stesso Rettore, di non aver ancora autorizzato/accreditato gli ulteriori plessi a scopo assistenziale del Policlinico.

*avvocato

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