Coronavirus. L'avvocato Cianferoni presenta un esposto alla Corte di Appello di Catanzaro: "Un mio assistito positivo al Covid è a rischio per l'inerzia decisoria"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. L'avvocato Cianferoni presenta un esposto alla Corte di Appello di Catanzaro: "Un mio assistito positivo al Covid è a rischio per l'inerzia decisoria"
La Corte D'Appello di Catanzaro
  21 aprile 2020 14:12

Un esposto alla Corte di Appello di Catanzaro per denunciare "l'inerzia decisoria" da parte dei giudici di Catanzaro in una vicenda che potrebbe mettere a rischio la salute di un detenuto crotonese di 62 anni, condannato in primo grado nei processi Jonny e Kiterion, che è sottoposto a misura cautelare in carcere a Tolmezzo (Udine) dove è risultato positivo al coronavirus.

Lo ha presentato il difensore dell'uomo, l'avvocato Luca Cianferoni, spiegando che già il 10 marzo, quando il suo assistito non era ancora stato contagiato dal virus, aveva chiesto alla Corte di Appello di Catanzaro di modificare la detenzione in carcere con gli arresti domiciliari proprio per le condizioni di salute del detenuto incompatibili con il regime carcerario. A quell'istanza, però, non c'è stata risposta.

Banner

Il 23 marzo l'avvocato era tornato a sollecitare la decisione alla Corte di Appello anche perché, nel frattempo, il detenuto crotonese - trasferito dal carcere di Bologna a quello di Tolmezzo - aveva contratto il coronavirus. Anche stavolta nessuna risposta. L'11 aprile è stata presentata una nuova istanza nella quale il difensore ribadisce le condizioni di positività al virus del 62enne e spiega che il trasferimento dall'Emilia Romagna al Friuli era stato svolto senza tenere conto delle misure di sicurezza previste per limitare la diffusione dei contagi. Una vicenda già denunciata dalla famiglia del detenuto in una lettera al periodico locale "il Crotonese" palesando il timore per le condizioni di salute del congiunto.

Banner

La Corte di Appello anche stavolta non risponde e l'avvocato Cianferoni a questo punto il 19 aprile invia un esposto all'avvocato generale presso la Corte di Appello ed anche al procuratore generale presso la Corte di Cassazione ed al Csm nel quale denuncia "l'inerzia decisoria durante la quale l'imputato si è ammalato di coronavirus" facendo notare che "durante un'altra inerzia decisoria nel procedimento Gringia" un altro suo cliente è addirittura deceduto.

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner