di CLAUDIA FISCILETTI
Richieste di rette scolastiche da pagare, nonostante gli asili nido e le scuole dell’infanzia siano ormai chiusi dal 5 marzo, come previsto dai provvedimenti governativi.
Richieste ilegittime su cui ha posto la lente d’ingrandimento anche il Codacons nei giorni scorsi (LEGGI QUI), nella fattispecie per quanto riguarda il caso della scuola “Istituto Palazzolo” delle Suore delle Poverelle di Catanzaro.
Il 21 marzo, infatti, la superiora rappresentante dell’Ente gestore ha scritto ai genitori riguardo al pagamento della retta di marzo: “Come scritto nel Regolamento della Scuola, anche se il bambino rimane assente la retta deve essere comunque versata. Dunque per il mese di marzo, essendo anche già state emesse le fatture, la retta va pagata regolarmente per intero”, e aggiunge: “stiamo valutando di applicare, in via eccezionale, una scontistica sul mese di aprile, sperando che poi la situazione di pericolo contagio possa essere superata, in caso contrario si valuterà il da farsi”. La superiora giustifica questa decisione continuando nella lettera: “Non essendo al momento nostra intenzione sospendere lo stipendio alle insegnanti, non possiamo permetterci di annullare le rette. Tengo comunque a specificare che la retta (come per qualsivoglia servizio pubblico o privato) contribuisce al pagamento degli stipendi, ma anche di tutti i servizi di cui si gode: ambienti, utenze, mensa, materiale ecc. che viene utilizzato nell’anno per quel servizio”.
La risposta del Codacons, nella persona di Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, non tarda ad arrivare e nella lettera di risposta inviata alla scuola invita “Codesto Istituto a sospendere qualsiasi richiesta di pagamento, per tutto il periodo di sospensione del servizio”, dandone poi motivazione a partire dal Regolamento dell’ Istituto Palazzolo scrive: “Spiace rilevare come il Vostro non tenga in alcuna considerazione la circostanza che “l’assenza” dei bambini non sia frutto di un’autonoma scelta dei genitori, bensì diretta conseguenza di un provvedimento assunto dal governo”, poi continua Di Lieto: “Appare doveroso evidenziare come la pretesa della corresponsione della retta mensile, e dei servizi accessori, non può essere portata ad esecuzione a causa dei rischi connessi l’epidemia che ha colpito tutto il territorio nazionale”. Di Lieto, poi, spiega anche che: “nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta, non può chiedere la controprestazione, e deve, altresì, restituire quella che abbia già ricevuto, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”.
Una vicenda terminata il 25 marzo, con la risposta dell’Istituto Palazzolo: “Ulteriori riflessioni all’interno del coordinamento delle nostre scuole dell’infanzia, hanno portato a decidere, per venire incontro alle esigenze delle famiglie, di sospendere il pagamento della retta mensile a far data dal primo marzo, e fino a quando l’attività didattica potrà riprendere. Per coloro che hanno già versato il dovuto per il mese di marzo 2020 e non avessero debiti arretrati, si procederà alla restituzione delle somme con note di credito”.
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