Coronavirus. Mesoraca boccia l'ordinanza regionale. Il sindaco Parise: " Rispettiamo il Dpcm del 26 aprile"

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Annibale Parise, sindaco di Mesoraca
  01 maggio 2020 13:51

di NICOLA LONDINO

"Non ci sono le condizioni per ripartire in modo così repentino. Innegabile il bisogno dei commerciarti di riaprire per provvedere al proprio sostentamento ma così si richia di vanificare gli sforzi fatti fino ad ora."  Queste le motivazioni del sindaco di Mesoraca, Annibale Parise, che già nella giornata di ieri ha voluto rassicurare i cittadini preoccupati dalle conseguenze dell'ordinanza della  Santelli.

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Problemi anche di natura logistica oltre che sanitaria, in quanto le forze in campo presenti non sono sufficienti per assicurare l'ottemperanza delle misure di sicurezza. "Bisogna attenersi al DPCM del presidente Conte, siamo nella fase di convivenza con il virus e il ritorno alla normalità deve essere graduale, manovre troppo frettolose rischiano di avere effetti molto gravi. Più che adottare misure poco responsabili la Santelli provveda a destinare i famosi fondi promessi da tempo."

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" In questo particolare momento non si possono emanare provvedimenti - incalza il sindaco - che seguono unicamente una logica politica trascurando la tutela dei cittadini. La maggior parte dei comuni ha deciso di non aderire, dimostrando buon senso. Siamo arrivati quasi tutti alla stessa conclusione, abbiamo avuto quasi tutti la stessa lettura. In questa ordinanza non c'è nulla che tutela del territorio, nulla per quanto riguarda la tutela dei cittadini, nulla di sanitario, nulla di realmente economico." 

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" La stessa Santelli ieri durante un'intervento su La7 - conclude Parise - ha palesato la paura di affrontare le dinamiche che scaturiscono dal suo provvedimento, se il New York Times definisce la Calabria un modello da seguire non si riferisce sicuramente alla sua scarsa competenza. Io credo, invece, che riconosca il grande lavoro dei sindaci che grazie a una collaborazione continua ed efficace, sono riusciti a impedire a questo terrificante nemico di metterci in ginocchio."

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