“Nel corso della seduta odierna della quinta commissione consiliare, tenutasi regolarmente, ho inteso far procedere alla verbalizzazione della proposta di sospensione di tutte le attività di carattere politico-istituzionale del Comune di Catanzaro. La ritengo infatti una priorità assoluta alla luce dell’emergenza Coronavirus, che non capisco il motivo per cui non venga subito presa in debita considerazione superando eventuali pur comprensibili pastoie burocratiche”.
A formulare l’invito ufficiale al presidente del civico consesso Marco Polimeni e al segretario comunale Vincenzina Sica è stato il consigliere di Catanzaro da Vivere Antonio Mirarchi. Lo stesso componente degli aielliani nell’assemblea cittadina - affidando le sue riflessioni a un comunicato stampa - a riguardo ha precisato: “Quanto sta accadendo in Italia con le misure straordinarie adottate per contenere l’incontrollato diffondersi del Covid-19 è un fatto senza precedenti forse dalla Seconda guerra mondiale a oggi. Non stiamo quindi parlando di qualcosa di ordinario. Anzi, semmai l’esatto contrario. Ecco spiegato il motivo per cui dobbiamo ragionare in maniera totalmente differente rispetto a quanto fatto finora. Ed è la ragione per la quale ho voluto mettere nero su bianco alcune, a mio avviso molto importanti, considerazioni, rivolgendomi direttamente al presidente Polimeni e alla dottoressa Sica che hanno l’autorità di intervenire in merito. A loro chiedo semplicemente come sia mai possibile che se persino il nuovo consiglio regionale, sebbene appena eletto ed entrato in carica oltreché alle prese con l’impellenza di alcune scadenze indefettibili quali ad esempio l’elezione dell’ufficio di presidenza, abbia deciso di annullare la sua prima convocazione, prevista per lunedì scorso, Palazzo De Nobili stia invece andando avanti quasi come nulla fosse. È possibile, mi chiedo allora e ancora, che ciò accada?”. Non ha dubbi in merito lo stesso Mirarchi, che però nell’interrogarsi in maniera retorica vuole appunto coinvolgere le figure istituzionali e dirigenziali che secondo lui avrebbero gli strumenti per intervenire bloccando di fatto le attività degli organismi deliberativi, consultivi e di controllo, del Municipio. Infatti, mi stupisco di fronte a quanto avviene in un ente quale quello comunale che dovrebbe essere il primo a favorire il massimo rispetto di una disposizione governativa sulla limitazione delle circolazione delle persone e la loro permanenza in ambienti piccoli e chiusi senza la possibilità della perfetta garanzia delle prescrizioni imposte dalle misure speciali di contenimento del Virus”.
Il Mirarchi-pensiero è chiaro e la sua parte finale è in particolare rivolta ai dipendenti di Palazzo De Nobili: “La limitazione dell’attività politica-istituzionale consentirebbe, peraltro, l’applicazione del turn-over del personale che abbasserebbe il numero dei presenti negli uffici, garantendo così crescenti condizioni di sicurezza. Aspetto che in questo particolare difficile momento, ripeto, non si può e non si deve trascurare”.
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