"Lanciamo, in qualità di Segreteria Provinciale del MSI-Fiamma Tricolore di Catanzaro, un appello alla governatrice della Calabria, on.le Santelli, affinchè raccolga la proposta della Segreteria Regionale del Movimento ed espleti tutti i passi necessari per partire al più presto con la riapertura di ogni possibile attività produttiva sul territorio regionale, iniziando col predisporre tutto quanto possa rimettere in moto l’attività turistica ed in particolare le attività propedeutiche necessarie alla predisposizioni degli stabilimenti balneari". Lo afferma Lorenzo Scarfone, segretario Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore
"Certo non siamo così pazzi dal richiedere una riapertura sic et simpliciter del sistema, ma pazzo non è neppure il governatore della Liguria TOTI che nei giorni scorsi ha attivato per la Liguria procedure nello stesso senso, per cui la nostra richiesta è mirata soprattutto a far sì che, per come abbiamo intuito dalle dichiarazioni e dalle azioni di confronto con le categorie produttive intraprese in questi dell’assessore al turismo Orsomarso, si inizi a programmare tutte quelle azioni da mettere in pratica per far sì che il ritorno alla normalità in Calabria sia il più immediato possibile per poter cogliere al massimo l’opportunità che – per come certificato anche dai tanti studi scientifici in tal senso – ci danno le particolari condizioni climatiche, l’assenza pressoché assoluta di inquinamento e l’ottima risposta data in termini di misure predisposte dalla Regione ed atte a contenere la diffusione della pandemia tra la popolazione – anche in presenza di criticità intervenute in talune occasioni su cui ci sarà tempo di discettare in seguito".
"Mettere in azione un piano specifico di riapertura, nei tempi e nei modi consentiti dalla primaria necessità di garantire il diritto alla salute per l’intera cittadinanza, ci permetterebbe di realizzare un sia pur parzialissimo reintegro di quelle condizioni economiche che, già inizialmente penalizzanti per la Calabria e l’intero Sud, a seguito delle chiusure per la pandemie si sono oltremodo dilatate col resto della Nazione se non dell’intero pianeta", continua Scarfone.
"Infine ci consentirete di intervenire su uno dei tanti problemi su cui oggi maggiormente si discetta sui tavoli, pardon sui social, romani: la necessità di reperire almeno 200.000 (duecentomila) lavoratori agricoli, da aggiungere ai nostri altrettanti impiegati nella raccolta, allo scopo di garantire il raccolto dei prodotti della terra, forza lavoro finora garantita da extracomunitari spesso clandestini e ancor più spesso vittime del caporalato, per come anche episodi di questi giorni dimostrano. Ebbene noi pensiamo che la necessità, adombrata da esponenti governativi rispetto ad una sanatoria per clandestini, sia del tutto strumentale e non abbia senso se pensiamo che ad oggi sul nostro territorio nazionale, e soprattutto al Sud e soprattutto in Calabria, esistono milioni di percettori del famigerato “Reddito di Cittadinanza, che ricordiamo obbligava detti cittadini ad impegnarsi ad accettare lavori sull’intero territorio nazionale ma anche più semplicemente a dedicare un’attività di otto ore settimanali (una giornata media di lavoro) ai lavori di che gli fossero richiesti dagli Enti Locali, chiamiamoli di Pubblica Utilità, nonché nelle scorse settimane sono milioni i Lavoratori posti in Cassa Integrazione Guadagni, soprattutto Straordinaria, per causa delle chiusure o diminuzione dell’attività di fabbriche ed aziende a causa del Coronavirus dilagante. Ciò detto ci sembra del tutto naturale che costoro, magari impiegando all’uopo un piccolo incentivo ulteriore, venga chiesto, se non addirittura richiesto forzosamente, di voler prestare, per un tempo determinato ed vista la totale emergenza in cui viviamo, la propria attività lavorativa per sopperire ai bisogni di cui stiamo parlando" , ha concluso Lorenzo Scarfone, segretario Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore
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