L’istituzione di un fondo “salva-famiglie” al tempo del coronavirus e di un fondo diretto a sostenere i professionisti: è la richiesta inviata alla Presidente della Regione on. Jole Santelli dal consigliere regionale Francesco Pitaro (Gruppo misto). Il primo fondo “per consentire - afferma - alle famiglie in difficoltà di soddisfare i bisogni primari: alimenti, farmaci, pagamento di fitto, bollette e utenze”; il secondo “per dare una mano ai professionisti che, a causa del blocco economico, hanno subito la flessione o l’azzeramento delle attività. Se non vogliamo che migliaia di professionisti, una volta ‘riaperta l’Italia’, siano costretti a lasciare la Calabria, bisogna subito intervenire, considerando che il reddito di ultima istanza, previsto dal governo e quantificato in 600 euro, è irrisorio ed esclude, richiedendo requisiti restrittivi, gran parte dei professionisti”.
Aggiunge Pitaro: “E’ necessario che la Regione intervenga per integrare i provvedimenti del governo o irrobustirli, nel caso di queste due emergenze sociali, alcuni giudicati insufficienti dalla stessa presidente Santelli, come il fondo di 400 milioni di buoni spesa destinati ai Comuni di tutta l’Italia”. Sottolinea Pitaro: “La Regione si è data un atto di indirizzo (delibera di Giunta n. 30/2020) con riferimento agli aiuti in favore delle sole imprese e ha stanziato 200mila euro per la creazione di una rete di supporto ai nuclei familiari calabresi in stato di bisogno, ma, come s’intuisce dal tracollo economico e sociale sotto gli occhi, occorre molto di più. Tanto per dare un’idea - spiega Pitaro - la Regione Basilicata, che ha circa 600mila abitanti, con delibera del 27 marzo, ha provveduto ad istituire un fondo finalizzato ‘a sopperire alle cause di disagio economico e sociale, aggravate dall’emergenza Covid-19, delle famiglie e persone in notevole difficoltà economiche’ assegnando la somma iniziale di 2 milioni e mezzo di euro”.
Conclude il consigliere regionale: “La crisi in atto, con il Pil italiano del primo semestre a meno 42 miliardi di ricchezza, per il Mezzogiorno e la Calabria sarà più dura che nel resto del Paese. Perciò occorre, mentre ci si dispone a pianificare una exit strategy per il dopo Covid-19, intervenire con risorse cospicue, a partire dal bilancio regionale da approvare con urgenza ascoltando in Commissione l’opinione delle categorie produttive e sociali. L’obiettivo comune è fermare la recrudescenza delle diseguaglianze sociali e delle povertà, per evitare il rischio che esploda la rabbia dei cittadini, generando un cortocircuito democratico che in Calabria avrebbe effetti disastrosi”.
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