Riceviamo a pubblichiamo l'intervento di Lino Puzzonia (circolo Pd Catanzaro Ovest) che ribadisce la contrarietà a Villa Bianca come centro Covid e replica al prof. Valerio Donato (LEGGI QUI). Di seguito la nota integrale
di Lino Puzzonia*
Nelle ore drammatiche che questo paese ha vissuto e sta vivendo, fortunatamente in Calabria molto di meno, e nella situazione difficile che ognuno di noi sta vivendo personalmente a causa della forzata segregazione si tende a pensare più del solito. Anch’io sto pensando e lo sto facendo in relazione anche all’impegno che da un bel po’ di tempo con grande umiltà, da militante e non da dirigente, sto esercitando insieme con tanti amici e compagni del mio circolo di Cz Ovest, in costante contatto, malgrado le difficoltà degli ultimi mesi, e in accordo con i rappresentanti degli altri circoli cittadini e sempre informandone i rappresentanti istituzionali e dirigenziali del PD a livello provinciale e regionale che leggono la chat degli iscritti. E’ in atto un momento di crisi determinato da alcune scelte da fare in relazione all’attuale emergenza e alla programmazione di iniziative utili nel futuro, speriamo remoto, ma forse anche prossimo, per analoghe contingenze. Di fronte alla scelta propugnata, a mio avviso molto affrettatamente, dal Rettore dell’UMG abbiamo reagito con una posizione ragionevole che vorrei così schematizzare
L’emergenza andava affrontata con i posti a disposizione al Pugliese Ciaccio e con altri posti messi a disposizione dall’AOU. Sembrano esser bastati ma ove ciò non fosse stato abbiamo ritenuto che dovessero essere utilizzati dei posti al, absit iniuria verbo, famigerato corpo C del Policlinico. Altre soluzioni, nell’immediato, non esistono perché quando Villa Bianca venisse individuata come luogo possibile di ricovero per questi malati speriamo che l’attuale pandemia, almeno da noi, sarà esaurita.
Per quanto riguarda il futuro è evidente che il luogo per affrontare una eventuale epidemia prossima ventura deve essere tenuto separato dal Policlinico Universitario e dall’ospedale Pugliese. Fortunatamente esiste già nell’ambito dell’AOPC, ma assolutamente separata dall’ospedale generale, una struttura, adeguata nelle dimensioni, professionalmente e tecnologicamente supportata, che contempla sia il criterio della separatezza sia quello della possibilità di usufruire immediatamente delle competenze pluridisciplinari necessarie. Se questa struttura basti solo per la zona centrale della Calabria o debba essere potenziata per essere un centro di riferimento regionale sarà compito del programmatore regionale deciderlo nell’ambito di un Piano di sistema della sanità calabrese che, speriamo, prima poi venga fuori.
La megastruttura ipotizzata (si parla di 120-140 posti letto), più grande dello Spallanzani che ha un bacino di utenza enormemente maggiore, viene supportata dallo sfortunato convergere di diversi interessi. Si coalizzano infatti Imprenditori politicamente sorretti, che vedono legittimamente una occasione di possibili guadagni, politici desiderosi di marcare comunque un presunto successo per la città, l’Università ansiosa solo di liberarsi dal pericolo COVID, una opinione pubblica in preda all’emozione e al panico che non vede l’ora di sapere che i “malati” sono lontano da noi, dimenticando che gli infetti continuano a girare asintomatici dovunque, e infine uno sconfortante provincialismo campanilistico.
Mi è capitato di pensare, tra l’altro quanto la logica, solo psicologica ma sostanzialmente inutile, del lazzaretto sia lontana dalla cultura della sinistra e anche, mi pare, da quella cristiana.
E’ evidente, prof. Valerio Donato, che in una contingenza di questo tipo la mia opinione e quella di altri amici e compagni del settore sanitario, abbia avuto una ruolo significativo
Abbiamo trasmesso le nostre convinzioni a tanti altri amici compagni con il ruolo che i segretari dei circoli hanno nella rappresentanza (anche statutaria) degli iscritti senza dover ogni volta promuovere un referendum.
E’ una voce diversa che è stata prontamente “censurata” da qualche organo della carta stampata (ringrazio invece la Gazzetta del Sud e le testate Web per la sempre benevola accoglienza) che ha cercato di far comprendere la difficoltà, l’inutilità e, forse, la dannosità della scellerata decisione di usare i soldi dei calabresi (perché sempre dei calabresi sono) che potrebbero servire per creare delle strutture sanitarie nel territorio vicine ai cittadini piuttosto che per cattedrali e pennacchi campanilistici.
Mi pare che In rappresentanza di uno di questi interessi insorge allora il prof. Valerio Donato che pretende, in assoluta solitudine, di delegittimare alcune centinaia di militanti cercando di far valere il ruolo che, mi pare di capire, surrettiziamente, si è forse dato di “garante” presso il PD con l’Università.
Non ricorderò al Prof. Valerio Donato che, pur nelle attuali difficoltà del PD catanzarese privo di un gruppo comunale e di una valida direzione provinciale e regionale, vi è stato chi ha continuato a dare disinteressatamente il proprio contributo e che la, peraltro legittima, diversa opinione del Prof. Donato è stata espressa con una violenza e un livore degni di miglior causa. Si è cercato, in nome del suo dissenso su una singola questione, di distruggere un lungo di periodo di impegno che, lo voglia riconoscere o no, il prof. Donato, da Pontegrande a Lido, ha marcato la presenza di una opposizione politica in questa sfortunata città e , chi ha voluto, non ha avuto alcuna difficoltà a partecipare ma non abbiamo mai visto il prof. Donato da molto tempo partecipare alle iniziative dei circoli del PD o di altri, che pure vi sono state, sui temi della sanità a Catanzaro. Nell’ultima uscita sembra rivendicare un’appartenenza che da molto tempo non abbiamo più avuto modo di registrare ma che non ci spaventa per nulla anzi ci arricchisce. Sono e, mi creda il prof. Donato, SIAMO disponibili a qualsiasi sereno e democratico confronto senza villanate".
*Segretario del circolo PD CZ ovest
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