Coronavirus. Romano (Siulp) dice no allo scudo penale: "Non degno di un paese civile e vilipendio a chi combatte la pandemia in prima linea"

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images Coronavirus. Romano (Siulp) dice no allo scudo penale: "Non degno di un paese civile e vilipendio a chi combatte la pandemia in prima linea"
Felice Romano (Siulp)
  30 marzo 2020 17:55

"Le donne e gli uomini in uniforme non riescono proprio a comprendere le ragioni per cui mentre a migliaia di donne e uomini della sanita' e dei comparti sicurezza difesa e soccorso pubblico viene richiesto il massimo impegno totale spirito di abnegazione e altissimo senso di responsabilita' al punto di prestare il proprio servizio anche senza i necessari dispositivi di protezione richiesti per combattere e fermare la pandemia da Covid-19 che sta attanagliando il Paese e che ha persino limitato liberta' fondamentali quali quella del diritto alla mobilita' nella IV Commissione Difesa del Senato della Repubblica senza alcuna informazione alle Rappresentanze di questi lavoratori e' stato approvato un emendamento con il quale in sostanza si esonera dalle loro responsabilita' i datori di lavoro per tutta la durata dell'emergenza che non ottemperano alle prescrizioni per la tutela della salute dei loro dipendenti. Un fatto senza precedenti che in un Paese civile e democratico qual e' ancora l'Italia non dovrebbe nemmeno essere immaginato figuriamoci se attuato".

Cosi' Felice Romano, segretario generale del Siulp, il sindacato unitario dei lavoratori di Polizia interviene sull'emendamento della IV Commissione Difesa di Palazzo Madama con cui in sede di conversione del dl 18 varato il 17 marzo si tenta di inserire una totale deresponsabilizzazione dei datori di lavoro dei Comparti Sicurezza e Difesa per le loro inadempienze relativa agli obblighi di tutelare la salute dei lavoratori .

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"Veramente non si comprende - sottolinea Romano - per quale ragione dovrebbe essere prevista una deroga al principio della responsabilita' per questi comparti in un momento in cui semmai le responsabilita' devono essere fatte valere con maggiore rigore. Giacche' e' proprio dalle conseguenze derivanti dalle inadempienze alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che discende la capacita' di riuscire a superare questo tragico momento che vede l'intero Paese ad una prova senza precedenti . Ma la cosa piu' grave di questa iniziativa incalza il leader del Siulp e' che questa iniziativa va a minare l'imprescindibile rapporto che deve esistere per alimentare il senso di appartenenza e l'abnegazione al sacrificio per il bene del Paese e dei suoi cittadini. Giacche' e' soprattutto attraverso l'esempio che si rinsalda e si rinnova lo slancio a continuare senza esitazione questa guerra contro un nemico invisibile e terribile. Invocare le responsabilita' di chi si dirige lavorando per far varare una norma che esclude quelle di chi dirige e' l'esempio piu' sbagliato che si possa dare se si vogliono mantenere coese e serrate le fila di chi combatte in prima linea questa guerra senza precedenti. Le donne e gli uomini in uniforme cosi' come i medici e i sanitari e quelli del soccorso pubblico non si sono fermati un solo attimo e con altissimo senso di responsabilita' stanno continuando ad adempiere al loro dovere e alla loro delicatissima missione che in questo frangente risulta oltremodo aggravata dal concreto e attuale rischio di essere esposti al contagio per la mancanza dei dispositivi di protezione. Mancanza sappiamo bene aggravata da un mercato ormai impazzito e fortemente condizionato da ingerenze che somigliano a vere e proprie azioni di guerra nonostante l'impegno profuso per approvvigionare i necessari dispositivi . In questo contesto conclude Romano pensare di manlevare dalle proprie responsabilita' chi deve dirigere questi lavoratori significa creare una rottura insanabile tra vertici e tutto il resto del personale con tutte le conseguenze che cio' puo' comportare ma soprattutto creare le condizioni per non poter piu' invocare senso di responsabilita' di opera in prima linea poiche' ai loro occhi tutto questo potrebbe apparire come una resa incondizionata al nemico. Per tali ragioni consapevoli che insieme ognuno con le proprie responsabilita' possiamo sconfiggere questo nemico riponendo fiducia abbiamo fatto appello ai presidenti delle Camere al presidente Conte al ministro Lamorgese e al capo della Polizia affinche' questo emendamento che peraltro riguarderebbe solo le colpe lievi dell'operato dei datori di lavoro sia depennato dal testo di conversione del dl in questione". 

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