Coronavirus. Rt troppo elevato e incapacità di tracciamento: i numeri della Calabria zona rossa

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  05 novembre 2020 23:22

La Calabria è zona rossa non soltanto per l'indice di contagiosità (l'Rt) oltre il livello di guardia ma perché è saltato il tracciamento a causa della carenza di personale. A confermarlo è il dettaglio del report di monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità che ha decretato la collocazione della regione nello scenario di tipo 4, cioè di massima gravità. I dati sono riferiti alla settimana dal 19 al 25 ottobre e sono stati illustrati nel dettaglio oggi a Roma, anche per stemperare le accuse delle Regioni, visto che la Calabria, per bocca del presidente facente funzioni Nino Spirlì ha annunciato che l'ordinanza di Roberto Speranza sarà impugnata.

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"L'indice Rt è piuttosto alto, 1,84. Questo vuol dire che anche se non c’è un numero di casi particolarmente elevato, questo ci porta a pensare che c’è un aumento della trasmissione in atto, potrebbe diventare più critica la situazione in termini di casi nel prossimo futuro. Poi sappiamo che la Calabria è bellissima ma qualche deficit strutturale c'è, e riguarda la capacità di resilienza del sistema, che insieme all’Rt elevato spiega perché è finita in una fascia più elevata". Ha spiegato il Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Ma non è soltanto questo i dati (vedi tabelle) mostrano criticità nel personale impiegato per il contact tracing. Il più basso in Italia. 

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Sono 21 gli indicatori che poi entrano in un algoritmo che determina il livello di rischio delle singole regioni. A loro volta essi sono compresi in tre ambiti: indicatori di processo (serve a capire la completezza dei dati inviati); indicatori di esito (serve a capire quanto velocemente corre l'infezione) e indicatori di processo (la 'resilienza' dei servizi sanitari regionali, quindi la risposta delle strutture ospedaliere e territoriali). 

 

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