Coronavirus. Sbloccata una mensilità ai tirocinanti calabresi. La Cisl : "Sì all'estensione del reddito di emergenza anche a questa platea di lavoratori"

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  05 aprile 2020 08:44

"Esprimiamo soddisfazione – si afferma in una nota della CISL Calabria – per la notizia dell’avvenuto sblocco dei pagamenti in favore dei tirocinanti calabresi. Una mensilità per una categoria (un bacino vasto composto complessivamente da 7.000 persone suddivise in vari ambiti tra Giustizia, MiUR, MiBACT ed Enti Locali-TIS) che correva veramente il rischio di dover affrontare il mese di aprile senza un minimo di corrispettivo economico. Aggiungiamo che, allo scopo di andare oltre una mensilità e di dare continuità al sostegno, la Segreteria Nazionale della CISL ha chiesto al Governo di inserire i tirocinanti tra i fruitori del reddito di emergenza. Il DPCM dovrebbe essere in fase di elaborazione".

"Diamo atto all’assessore Orsomarso di aver dato seguito ad un impegno. Un impegno, peraltro già ampiamente sollecitato dalla CISL, che correva il rischio di arenarsi sulle secche di una burocrazia non sempre generosa con questo bacino di lavoratori. Ma stiamo vivendo un momento di forte emergenza; e situazioni di emergenza richiedono soluzioni di emergenza specie per coloro che vivono condizioni di disagio economico. Ecco perché siamo molto perplessi rispetto al fatto che la titolarità del reddito di cittadinanza possa essere motivo di ostacolo all’erogazione del reddito di emergenza o di qualsivoglia forma di sostegno al reddito, che in questo caso si traduce nella erogazione in anticipo di una mensilità di sussidio. Com’è noto, infatti, il percepimento del reddito di cittadinanza, che alcuni di loro ricevono, è soggetto a una riduzione proporzionale nella sua complessità".

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"Nell’auspicare che tutti i lavoratori percepiscano al più presto la mensilità in anticipazione, confidiamo fortemente che il Governo accolga nel prossimo DPCM l’istanza della CISL sull’estensione del reddito di emergenza anche a questa platea di lavoratori. Ci auguriamo –conclude la nota – che possa aprirsi al più presto il confronto tra parti sociali e Giunta Regionale sui problemi di questo come di altri bacini di precariato calabrese, per mettere una volta per tutte la parola fine al lavoro precario".

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