Coronavirus. Scarmozzino, Aned: "Presidente Santelli, così non va"

"La presidente Santelli è stata nominata da Decreto Protezione Civile  “soggetto attuatore” per la velocizzazione e risoluzione dei problemi relativi al coronavirus. Aned ha sollecitato più volte, invano, la presidente Santelli a varare piani di emergenza per la tutela delle decine di migliaia di pazienti immunodepressi calabresi, tra questi i pazienti dializzati e trapiantati d’organo". E' quanto si legge in una nota stampa del Coordinatore nazionale prevenzione Aned Pasquale Scarmozzino. 

"Purtroppo si continua a navigare a vista e il coronavirus, - prosegue - dopo Cetraro e Catanzaro, si è affacciato a Taurianova e ha cominciato pure a mietere vittime tra i” nostri”. Mentre è certo che gli operatori sanitari stanno offrendo il massimo delle loro possibilità e fanno gli scongiuri affinché il “mostro” non arrivi nei centri dialisi, questa politica non riesce a soddisfare le criticità dei dializzati positivi: mancanza di stanze dedicate al ricovero nei presidi ospedalieri in assenza di problemi respiratori; trasporto insicuro, da e per casa, nei giorni del trattamento; le Asp paurosamente impreparate alla gestione del trasporto; percorsi dei pazienti positivi dentro i presidi, non protetti adeguatamente; dializzati positivi non trattati in sale contumaciali".

"Al pari dei suoi predecessori, la presidente Jole Santelli addebita al Commissariamento della Sanità calabrese i mali del sistema che potrebbe – speriamo mai - non reggere l’urto del coronavirus. Allo scopo, riteniamo opportuno - si legge ancora - far inserire nella cabina di regia contro il coronavirus anche un consulente nefrologo. La crisi finanziaria della sanità calabrese e, conseguentemente, il suo commissariamento sono frutto di una scellerata politica sanitaria calabrese. Politica praticata nel tempo anche dai colleghi d’area della stessa Santelli, alcuni, oggi addirittura compagni di viaggio nell’attuale Giunta. Siamo all’inizio della Legislatura e notiamo, con un certo disgusto, ancora che neo consiglieri regionali si impicciano dei problemi sanitari di mera competenza e responsabilità dei direttori aziendali, la dove intervengono per impedire l’utilizzo massimo del personale anestesista a favore dei pazienti affetti di Covid-19, che oggi risulta essere il primo problema nazionale. Ma non per tutti! Per questo motivo, suggeriamo a tali consiglieri di preoccuparsi dei pazienti del centro dialisi di Serra San Bruno, strutturalmente il peggiore   e rischioso per i pazienti tra i trentasette centri calabresi".

"Se il buon tempo si vede dal mattino, verrebbe da dire ” lasciate ogni speranza, o voi che entrate” di dantesca memoria. I dializzati non mollano! Sono abituati a lottare per la vita, lotteranno anche contro i sordi! Aned - conclude - continuerà a chiedere: politiche di Prevenzione sanitaria al fine di ridurre nuovi arrivi in dialisi, pur in un Dipartimento Tutela della Salute con personale al lumicino e svuotato, dal precedente Governatore, delle migliori professionalità; alla luce delle carenze emerse con il coronavirus l’implementazione quanto più possibile delle dialisi domiciliari; una immediata ristrutturazione dei tanti centri dialisi calabresi inadeguati e fatiscenti; gestioni più consone al grande progetto di Aned “un mondo senza dialisi” e il raggiungimento degli obiettivi prefissati dal DCA 167 del 2018 inevasi in troppo reparti di anestesia e  rianimazioni regionali in materia di procurement organi; commissione di vigilanza sulle nefrologie e dialisi; potenziamento ambulatori Marea per pazienti all’ultimo stadio della malattia; varo immediato di progetti PAC (pacchetto analisi clinici) per inserimento lista trapianto e VAT (Team accessi vasciolari) fermi da tempo e ingiustificatamnente!".

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