Coronavirus. Scarpelli e Campanella (Prc Sinistra Europea- Calabria): "Tutelare salute e occupazione"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. Scarpelli e Campanella (Prc Sinistra Europea- Calabria): "Tutelare salute e occupazione"
Il simbolo del partito della Rifondazione comunista
  20 marzo 2020 15:24

 

"Secondo la Fondazione Gimbe, al 17 marzo gli operatori sanitari contagiati in Italia da COVID-19 sono 2629, pari all’8,3% del totale". E' quanto si legge in una nota stampa a firma di Pino Scarpelli, Segretario Regionale e Antonio Campanella, Responsabile Regionale Lavoro. Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea - Calabria.

Banner

"Numeri elevati - prosegue la nota - di questa drammatica emergenza che sta vivendo la nostra penisola.  Ad essere esposti al rischio di contagio sono migliaia di lavoratrici e lavoratori che stanno vivendo una situazione nella quale è sistematica la carenza, a volte mancanza, di adeguati dispositivi di protezione per medici, infermieri e OSS impegnati in terapia intensiva, ma anche di insufficienze tra chi in generale lavora nella sanità, anche se non impegnato direttamente nella lotta al virus".

Banner


"Problemi per quanto riguarda le misure di protezione - si legge ancora - vengono ravvisati anche tra i Vigili del Fuoco, ai quali si aggiunge una vertenza ormai storica e che prende ancora più importanza in questo periodo. Come fatto dall’Unione Sindacale di Base, vorremmo infatti ricordare il personale discontinuo richiamato per far fronte all’emergenza. Si tratta di 5000 unità precarie, già formate e in graduatoria, che attendono da anni la stabilizzazione. Le risorse stanziate per i richiami si sarebbero potute utilizzare, a nostro avviso, per le assunzioni già previste e di cui ci sarebbe un gran bisogno per dare una boccata d’ossigeno al comparto, rendere possibile un servizio di soccorso efficace ed efficiente e porre fine al cerchio del precariato".

Banner

"Condizioni di precarietà che tra l’altro vengono riprodotte, di nuovo, nella sanità con le assunzioni proposte nel DPCM del 9 marzo, il quale prevede contratti di massimo un anno. Non si può, secondo noi, - conclude la nota - chiamare in causa migliaia di lavoratrici e lavoratori, ciascuno con alte competenze e professionalità, al momento del bisogno e, finita l’emergenza, rimandarle a casa, specialmente in settori che hanno subìto tagli per anni e che vanno rilanciati strutturalmente a livello pubblico. Per questo, in una situazione in continua evoluzione, facciamo nostre le proposte avanzate da diverse organizzazioni sindacali, affinché vengano presi ulteriori e definitivi provvedimenti per la tutela di chi lavora sia dal punto di vista igienico-sanitario sia da quello occupazional".

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner