"Purtroppo il governo Conte si è piegato ai voleri di Confindustria e ha cambiato in corsa un decreto che aveva concordato con le parti sociali in modo diverso.
Avevamo chiesto una platea più ampia delle attività non essenziali e, quindi, di chiudere tutte quelle attività che non erano in sicurezza e che non erano essenziali. Purtroppo, alla fine, il presidente del consiglio si è piegato ai voleri della Confindustria che, ancora una volta, ha dimostrato l'inopportunità di voler pensare solo al profitto". A sostenerlo è il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato.
"Per queste ragioni, in attesa che si faccia un nuovo incontro per far ritornare ante il decreto che era stato discusso con il sindacato, noi abbiamo annunciato - prosegue Sposato - lo stato d'agitazione di tutti quei luoghi di lavoro che sono in difficoltà e che rientravano nella discussione fatta con il Governo. Il lavoro va messo in sicurezza altrimenti si ferma tutto, lo stiamo dicendo da più tempo e siamo disposti, laddove fosse necessario, anche allo sciopero generale. Non si può scherzare con la vita, non si può scherzare con la salute dei lavoratori.
E' arrivato il momento - conclude il segretario generale della Cgil calabrese - della responsabilità e noi faremo di tutto per salvaguardare la sicurezza e la dignità dei lavoratori".
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