Coronavirus. Via Crucis in solitaria dell'arcivescovo Morosini dalla chiesa all'ospedale reggino: "Atto di devozione al Signore per portare la speranza"

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Via Crucis in solitaria dell'arcivescovo Morosini
  10 aprile 2020 18:14

Non una Via Crucis vera e propria ma un percorso di preghiera e di dolore per chi soffre, per chi ha perso la vita, e per coloro, medici, infermieri, e chi li affianca, che lottano accanto ai malati per sconfiggere un male sconosciuto.

E' quella compiuta, nel silenzio e nella preghiera, da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, a piedi e con la croce, dal sagrato della Chiesa del SS. Salvatore al reparto Covid-19 del Grande Ospedale Metropolitano.

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"Un atto di amore e di devozione al Signore - è stato spiegato - con il quale si affida alla protezione divina chi opera e cura con sapienza e amore i contagiati da un nemico invisibile come il coronavirus". Ad accompagnare il presule il cappellano del Gom, don Stefano Iacopino.

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Una processione in solitaria, per portare la speranza, nel giorno in cui, il Venerdì Santo, a Reggio, per le vie del centro, si svolge la tradizionale processione delle "Varette" custodite nella Chiesa di Gesù e Maria.

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