di CARMINE MUSTARI
Anche il museo di Taverna aderisce alla campagna del Mibact “La cultura non si ferma!” e riapre virtualmente le sue porte. Si parte da una prima selezione di opere, per come ci spiega Giuseppe Valentino, direttore del Museo, costituita da dieci immagini, naturalmente dedicata alle opere di Mattia Preti esposte nel museo: 1.Jaele che uccide Sisara (Gregorio Preti e Mattia Preti, olio su tela, cm.87x111, 1650 ca.); 2. San Pietro e san Paolo (olio su tela, cm.74x54, 1651); 3. San Sebastiano (olio su tela, cm.77x41, 1653-1660); 4. Apoteosi di san Pietro Celestino (matita nera su carta, mm.247x190, 1653-1660); 5.6. Santo in estasi e San Luca evangelista (sanguigna su carta, verso e recto, mm.285x183,1653-1660); 7. Madonna con il Bambino (Madonna degli Angeli) con san Michele arcangelo e san Francesco d’Assisi (olio su tela, cm.269x192, anni Ottanta del Seicento); 8. San Girolamo (Olio su tela, cm.165x122, anni Novanta del Seicento). A corredo delle sette raffigurazioni prima elencate, si aggiungono le due stampe tratte rispettivamente dal noto Autoritratto della Galleria degli Uffizi (Gian Domenico Campiglia e Carlo Gregori, acquaforte e bulino, mm.277x184, 1750-1762) e dal dipinto raffigurante la Liberazione di san Pietro (Giovan Battista Internari e Pietro Campana, acquaforte e bulino, mm.395x429, 1753). Le opere descritte sono visibili anche attraverso la pagina facebook: Direzione Museo di Taverna.
Taverna, del retso, si sa, è una città Museo e come tante, con queste caratteristiche, sta soffrendo questo lungo periodo di quarantena, ne soffre uno dei settori più attivi come il turismo, sia quello legato alla natura, insito nei luoghi dell’altopiano silano, del Parco Nazionale della Sila, sia per il ricco e variegato patrimonio artistico locale. Infatti, Taverna è la città natale di Mattia Preti. Non solo, il binomio arte e cultura da queste parti si arricchisce di nome illustri; ai fratelli Mattia e Gregorio Preti vanno aggiunti nomi di santi come San Falco Poerio, oggi Patrono di Palena in Abruzzo, ma anche i Fratelli Carlo e Alessandro Poerio, fondatori, insieme a Mazzini, di quel movimento che poi si sarebbe chiamato Risorgimento.
Taverna comunque esprime da sempre uomini di cultura e di arte. Questo patrimonio, oggi, a causa dell’emergenza coronavirus, non può essere fruibile da avventori e turisti ed è in questa circostanza che il Museo di Taverna ha deciso di aderire alla campagna del Ministero dei Beni Architettonici e Culturali che in pratica virtualmente espone opere in grado di essere quantomeno ammirate nel web, attraverso i propri portali e i vari social. Un Progetto che nasce, come premesso, nell’ambito delle iniziative culturali del museo civico e che inserisce anche il progetto di divulgazione dei tesori museali di Taverna, con il principale compito istituzionale di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico comunale e della città di Taverna, aderendo al progetto nazionale del Mibact “La cultura non si ferma!”. Aderisce, quindi, e avvia la programmazione divulgativa di una serie di mostre virtuali, attingendo prevalentemente agli archivi e/o in collaborazione con gli artisti in essi documentati.
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