"Corpi di materia e di cielo": a Catanzaro la mostra di Max Marra per Banca di Montepaone, un viaggio materico e sentimentale

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images "Corpi di materia e di cielo": a Catanzaro la mostra di Max Marra per Banca di Montepaone, un viaggio materico e sentimentale
Max Marra e Giovanni Caridi
  18 marzo 2024 18:40

di ANNA TRAPASSO

"Corpi di materia e di cielo": è questo il tema e titolo della personale di Max Marra, ospitata dalla Fondazione Banca di Montepaone negli spazi della filiale catanzarese dell'omonima banca, all'interno del progetto "Art Cube - Spazio per la Cultura".

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Il vernissage, alla presenza dell'artista, della curatrice Teodolinda Coltellaro, del presidente della Fondazione Giovanni Caridi, di un folto pubblico e di numerosi altri artisti della scena contemporanea (tra cui Berlingeri e Pingitore, coinvolti nel medesimo progetto) si è tenuto sabato 16 marzo scorso. 

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"La mostra - spiega la curatrice - è stata pensata come un attraversamento analitico attraverso cui mettere in risalto alcune fondamentali tappe evolutive della ricerca di Marra. Dalle opere degli anni '70/'80, quelle  degli "Scarti e recuperi",  di matrice sociale, alle serie "Francesco è solo", "A. S. P.  Appunti Sul Ponte" , alle "Pance ferite",  "Dune d' oriente", "Corpi di cosmos", evidenziando come la materia sia sempre dimensione elettiva della sua indagine".

"Quella materia - aggiunge -  indagata nella sua densa stratificazione originaria, in cui ritrovare il nucleo essenziale dell’esistere. La materia di Marra è carne sensibile, è corpo, ma è anche dimensione in cui giungono a soluzione le ansie, le sofferte decisioni della vita morale, in cui si scrive la storia, ora sublime, ora impastata di terra, d’una esperienza umana, quella dell’artista stesso".

"Dalle lacerazioni delle pance attraverso le volumetrie delle Dune d'oriente, in cui si attenua il grumo pesante dell'esistere,  ai bianchi, ai Cieli di Cosmos in un graduale cammino di purificazione dalle scorie del mondo": nell'arte di Marra prendono forma quei corpi materici ma immateriali al contempo, che racchiudono e contengono l'energia pulsante dell'essere limitato nel suo strabordare da cuciture quasi cicatrici. 

Un'esperienza materica di sofferenza e vita da sperimentare assolutamente "live". 

"Un grande vernissage per un autore che riscuote un grande successo di pubblico - ha affermato con soddisfazione Gianni Caridi, presidente della Fondazione Banca di Montepaone, a margine dell'evento - adesso pubblicheremo i tre artisti ospitati finora, ossia Pingitore e Berlingeri oltre che Marra, protagonisti di questo nostro progetto". 

Un progetto visionario che lascia penetrare l'arte tra le mura di una banca, che arricchisce di "animo" un luogo tradizionalmente deputato alle finanze e al lavoro, che ambisce a coniugare la poetica dell'arte alla concretezza dell'economia. 

Ne è pienamente consapevole l'artista Max Marra, che già in Europa e al Settentrione ha avuto modo negli anni di allestire una sua personale in ambienti analoghi, mentre in Calabria si tratta di qualcosa di soltanto recente. 

Marra, di origini calabresi (nato a Paola, ndr), torna con piacere nella sua terra e nell'abbraccio dei suoi familiare e amici e porta con sé il bagaglio delle sue esperienze di vita che si fanno "materia" nelle sue opere, un condensato appunto di concreto e sublime, di materia e sentimento pulsante, di colori vividi e toni naturali, scalfiti da piccoli segni, intarsi, cuciture, contaminazioni materiche e intime. 

Max Marra con Teodolinda Coltellaro, Cesare Berlingeri, Pino Pingitore e alcuni visitatori della mostra

"Ogni mia opera - spiega l'artista - è l'esperienza di un uomo. E' un viaggio, e un viaggio non finisce, tant'è che ci sono linee che vanno fuori dal quadro. Se chi l'osserva riesce a fare suo il viaggio attraverso il mio quadro, io sono contento. E' un viaggio sentimentale, un viaggio di vita che ogni persona può e deve aggiungere al mio tassello di fondo". 

La mostra resterà visitabile gratuitamente presso gli spazi della filiale catanzarese della Banca per tutta la stagione primaverile. 

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