di TERESA ALOI
Peccato. Peccato perché l'estate è finita - per il calendario siamo ormai in autunno avanzato - e il mare e la spiaggia, "orfani" di turisti e bagnanti, dovrebbe ora dare il meglio di sè. Peccato. Perché l'estate è finita e non ci si può appellare ai droni messi in campo dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per "controllare" chi il mare e la spiaggia non li amano. Anzi.
E allora capita di tornare in un tratto della costa ionica, uno dei più belli. Tanto invidiato quanto deturpato. Sulla spiaggia di Caminia di Stalettì scorre un rivolo - che poi tanto rivolo non è - di fogna. Nascosto da fuscelli di erba secca. Poi neppure tanto. Chi ha girato il video non ha omesso nulla. E' risalito all'origine, filmando una pozza e alcuni tombini sulla strada che guarda al mare.
Una cosa non è stata possibile fare: inviare insieme al video e alle foto, il cattivo odore per certificare - qualora fosse necessario - che si trattasse di acque nere. Mentre ancora, in quest'estate che fa fatica a andar via, c'è gente che fa il bagno e si lascia baciare dal sole.
Peccato. Peccato perché in Calabria ancora oggi ci si affanna a sbandierare la bellezza dei posti, ci si affanna a parlare di turismo, quando sono proprio i calabresi - questi calabresi - a non avere alcun rispetto per la propria regione.
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