"Incomincio a pensare che De Sarro non abbia fatto tutto da solo, dietro di lui credo che ci siano altri attori che si muovono sotto traccia da più tempo, con obiettivi spesso in contrasto con l’interesse della comunità catanzarese. De Sarro (e chi sta dietro di lui) hanno deciso -prima o poi scopriremo il perché- prima di sottoscrivere un accordo con l’Unical destrutturando l’UMG e la concentrazione di fondi destinati alla sola Facoltà di Medicina di Catanzaro ed alle strutture sanitarie della Città, investimenti necessari in tutte le sedi universitarie per favorire i percorsi degli specializzandi.
Successivamente, senza mai offrire una credibile motivazione ha sfrattato dai locali di Germaneto il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che rappresenta a livello nazionale l’Ente di ricerca più importante d’Italia". E' quanto scrive Sergio Costanzo
Consigliere Comunale e Provinciale.
"I cittadini non riescono a comprendere come mai pur esistendo all’interno del corpo docenti dell’UMG figure autorevoli, - prosegue - nessuno abbia il coraggio di assumere una posizione o non senta la necessità di spiegare alla Città cosa stia realmente accadendo all’interno dell’Ateneo catanzarese. E’ come se ci fosse una cupola ermetica che non fa trapelare nulla all’esterno, ben consolidata ed in grado addirittura di riuscire ad impedire ulteriori candidature rispetto a quella già decisa (Prof. Giovanni Cuda) per la carica di Rettore".
"Il sistema si protegge al suo interno, - sottolinea - rafforzandosi e magari silenziando in vari modi anche il dissenso e la partecipazione democratica. Il leitmotiv sembra essere “o con noi o contro di noi”, ed in un contesto ristretto come quello universitario, mettersi contro qualcuno o qualcosa può essere molto pericoloso. Non è normale che un Rettore si astenga lasciando il via libera allo scippo della propria Università".
"Avevo già denunciato in Consiglio comunale questo grave quadro. Rimango in attesa di una presa di posizione dei professori Arturo Puija e Valerio Donato, - conclude Costanzo - che avevo indicato tra coloro che avrebbero potuto ambire alla carica di rettore o comunque contribuire ad una scelta autorevole e funzionale al futuro della Città, poiché da alcuni interventi sulla stampa sembrerebbe che a decidere le sorti della nostra Università sia ancora il Prof. Aldo Quattrone. Non voglio credere che ci siano teste di legno e omertà all’interno di una Università. Voglio credere invece che ci sia ancora la speranza di cambiare la Calabria, di cambiare la nostra Università!"
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