Costi della politica a Catanzaro, al Comune si pensa di 'tagliare' l'ultimo aumento delle indennità

di GABRIELE RUBINO

Il bilancio del Comune di Catanzaro è quello che è: non ci sono grandi margini di manovra. Ogni settore, al netto dei finanziamenti regionali o nazionali destinati a singoli progetti o avvisi, soffre una cronica carenza di risorse che si ripercuote in particolare sulla gestione della ‘quotidianità’.

A Palazzo De Nobili si sa che si dovrà agire sul fronte delle entrate, recuperando dall’evasione e non escludendo a priori incrementi di tariffe. ‘Manovre’ che non godranno certo di popolarità fra i cittadini. Allora perché non agire su un’altra leva? Tagliare qualche costo e, al contempo, fare un’operazione spot. Ed è proprio su queste direttrici che in questi giorni al Comune sta circolando l’idea di confezionare il taglio delle indennità della politica. O meglio, il taglio dell’ultimo aumento dei costi della politica. Infatti, quest’anno si raggiungeranno i massimali (da sindaco a scendere) decisi da una legge nazionale.  

Da inizio anno lo stipendio lordo del sindaco supera gli 11 mila euro al mese e poi, 8.280 euro il vicesindaco, 6.600 assessori e presidente del Consiglio comunale. Quello dei consiglieri può arrivare fino 2.760 euro, fermo restando che questa somma può maturare a seconda delle effettive presenze fra commissioni e Consiglio. L'eventuale risparmio si aggirerebbe attorno ai 200 mila euro. Naturalmente, questo non si tradurrà in strade senza buche o nella perfezione della cura del verde, ma è un segnale che il sindaco Nicola Fiorita è propenso a lanciare. In questi giorni ci sono state delle riunioni in tal senso perché naturalmente le sensibilità sono diverse su questo argomento. E fra intenzione e realtà, la strada è lunga. 

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