Covid Calabria. Il tasso di occupazione dei reparti di area medica sale all'11%. Si avvicina la soglia critica del 15%

di GABRIELE RUBINO

Con i dieci ricoveri nell'ultimo giorno aumenta la pressione sui reparti di area medica calabresi. I pazienti Covid degenti sono 84 su 778 posti letto. Il tasso di occupazione è così salito al 10,8%. E' il secondo più alto in Italia, alle spalle della sola Sicilia in cui la percentuale dell'area non critica si attesta al 13%. Suona dunque un campanello d'allarme.

Con il decreto dello scorso 23 luglio a risultare determinate per il cambio di colore delle regioni è appunto la pressione ospedaliera. Non devono essere contestualmente superate le soglie critiche del 15% nei reparti di area medica e del 10% di terapia intensiva. Dunque, anche se in Calabria dovesse essere travalicata la quota del 15% in area medica (ci si arriverebbe, a parità degli attuali posti letto, con 117 ricoveri), per il passaggio in zona gialla dovrebbero riempirsi anche le Rianimazioni. Al momento, rispetto al 10% di soglia critica il tasso calabrese si attesta al 2,4% essendoci 4 ricoveri su 169 posti letto. Per mantenere la zona bianca non bisogna quindi superare i 17 degenti in Terapia intensiva. 

Queste dunque sono le combinazioni che 'condannerebbero' la Calabria ad abbandonare la zona bianca e passare alle misure più restrittive della gialla. Tutto questo dando per scontato che, alla luce del sensibile aumento dei contagi, il dato sull'incidenza dei nuovi casi per 100 mila abitanti superi il valore di 50. Se per avere i parametri ospedalieri ufficiali in vista del monitoraggio del venerdì occorrerà attendere fino a martedì, per quelli dell'incidenza il giorno decisivo è  il giovedì. Tuttavia la proiezione attuale, nella settimana dal 2 all'8 agosto, fa già segnare 57,6 nuovi casi per 100 mila abitanti. 

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