
Riceviamo e pubblichiamo la nota del consgliere comunale di Catanzaro Eugenio Riccio.
"Dopo due anni di emergenza ancora non è chiaro chi, sui territori, sia lo Stato.
Ci hanno insegnato che la democrazia è l’insieme dei comportamenti responsabili e secondo regole di tutti, continuano a dirci che dobbiamo sentirci parte di una comunità e contribuire alla salvaguardia l’uno dell’altro, ma mentre noi facciamo tutto questo, mentre rispondiamo “alla chiamata alle armi” delle vaccinazioni, lo Stato dov’è?
Le istituzioni locali che sui territori dovrebbero garantire l’attuazione delle direttive centrali, cosa fanno?
I dipendenti del dipartimento prevenzione hanno ricevuto emolumenti per straordinari effettuati in estate, quando tutto era più o meno sotto controllo e oggi, che siamo ancora in emergenza l’orario di lavoro è tornato rigido, intervallato da molte lunghe pause.
E che dire delle attività sulle quali non si sarebbe più dovuto indugiare, tipo la raccolta dei rifiuti per i positivi.
Ma lo Stato non potrà dire di non sapere , tanti sono stati gli esposti, le denunce fatte, pubblicamente e attraverso canali istituzionali.
Stato se ci sei batti un colpo perché il Covid ha già vinto il primo tempo, non lasciare che ti umili definitivamente.
Stato se ci sei batti un colpo".
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