Trovata la cura, bisogna incidere subito.
27 gennaio 2022 08:39di PASQUALE MONTILLA*
Va consolidato il principio della Sars-COV2 come malattia virale pandemica ad alta contagiosità e con profilo genomico oncogeno, in un'ottica multidisciplinare e non solo infettivologica.
La vigile attesa in pazienti positivi asintomatici o pauci sintomatici potrebbe risultare decisamente anacronistica su un virus oncogeno a RNA non retrovirale pandemico. Individuata la terapia antivirale, bisogna incidere subito. Ridurre il periodo di convalescenza nei pazienti colpiti dalla SARS COV2 e il periodo di latenza del virus, porterebbe ad una drastica riduzione dei casi con vantaggi clinici e sociali.
Gli antivirali anti SARS-COV2 orali vanno somministrati tempestivamente non solo nei soggetti positivi e con sintomi lievi e moderati classificati come pazienti a rischio di complicanze, ma in tutti i pazienti per presumibile carica qualitativa e quantitativa virale elevata, carica capace di indurre un maggiore contagio interpersonale.
Abbattere la carica virale in un soggetto positivo paucisintomatico impedirebbe di fatto un rischio biologico e danni d'organo long term indotto da un virus a RNA oncogeno non retrovirale che potrebbe, nel lungo periodo di tempo, indurre patologie degenerative e neoplastiche. Protocolli utilizzati in molte malattie umane ad eziopatogenesi virale ad alto impatto
Si tratta di un virus oncogeno che evidenze scientifiche documentano con un possibile ruolo cancerogenetico per inibizione dei meccanismi di regolazione molecolare dei geni oncosoppressori. Bisogna ridurre il periodo di persistenza del virus nell'organismo per ridurre l'amplificazione del danno utilizzando tempestivamente gli antivirali mirati per destabilizzare i meccanismi molecolari oncogeni del virus, degradando le sue proteine e riducendo il rischio di mutazioni genetiche umane ad indirizzo oncogeno.
Un Virus Sars-COV2 potenziale oncogeno e con multipli meccanismi patogenetici long-term molecolari e di cui non si conoscono gli effetti a lungo temine dovrebbe essere immediatamente sradicato come per tutti gli altri virus con potenziale meccanismo oncogeno.
Riducendo la carica virale del virus, infatti, si riduce la citotossicità indotta e il ciclo di replicazione virale con immediata azione abortiva dei meccanismi molecolari oncogenetici.
*Oncologo medico e consulente scientifico ONA
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