Covid e 'pulizia' straordinaria dei crediti. Il 'Pugliese' chiude con un rosso di 54 milioni

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L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

L'azienda ospedaliera guidata da Francesco Procopio ha approvato il bilancio 2020

  30 giugno 2021 19:08

di GABRIELE RUBINO

L'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ha approvato il bilancio 2020. Il conto economico registra un disavanzo di oltre 54,2 milioni di euro. Le risultanze contabili, come intuibile, risentono del primo anno del Covid ma anche di una serie di operazioni straordinarie che sono state riassunte nella relazione di gestione firmata dall'attuale commissario straordinario Francesco Procopio. 

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Come si apprende dal documento, ha pesato l'operazione di 'ripulitura' dei crediti di dubbio realizzo, infatti ne sono stati svalutati per un ammontare superiore ai 13 milioni di euro, di cui 9,4 milioni verso Asp e aziende ospedaliere nelle cui rispettive scritture non risultava la 'conciliazione' con i crediti del Pugliese. Il resto sono crediti verso privati: oltre al ticket non riscosso per gli anni 2011-2016, ci sono oltre 400 mila euro di tamponi effettuati in favore di strutture sanitarie private (per cui non si conosce bene il soggetto debitore) e oltre 2,2 milioni di euro per una causa con una clinica privata, rispetto a cui però c'è un elevato rischio di soccombenza per il Pugliese. 

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Poi un altro macigno è stato il poderoso incremento degli accantonamenti nel Fondo rischi. Decisione peraltro quasi 'obbligata', dopo le indicazioni della sezione regionale della Corte dei Conti. L'accantonamento arriva a quasi 20 milioni di euro (contro i 300 mila euro del 2019), fra cui anche 10,3 milioni per cause civile e oneri processuali e 8 milioni per interessi di mora. "Già solo le operazioni straordinarie di svalutazione crediti e di accantonamento a Fondi Rischi fin qui esaminate pesano sul bilancio di esercizio per oltre 30 milioni di euro, e giustificano i maggiori costi registrati nell’esercizio 2020 rispetto al 2019", si legge nella relazione di gestione.

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Chiaramente poi si è sottolineato l'impatto del Covid, sia per quanto riguarda gli investimenti sia i costi per i vari acquisti di dispositivi e naturalmente per il personale. Nonostante questo, alla fine della relazione, Procopio sottolinea come, al netto delle operazioni straordinarie, effettuate 'per la prima volta, "si registrerebbe una perdita di euro 13.346.684,77, perfettamente in linea con il
disavanzo di gestione programmato con il Piano di Rientro".

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