Covid. I nuovi parametri per i colori delle regioni, il vecchio modello 'convive' fino al 16 giugno. Lo scenario in Calabria

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images Covid. I nuovi parametri per i colori delle regioni, il vecchio modello 'convive' fino al 16 giugno. Lo scenario in Calabria

  19 maggio 2021 00:17

di GABRIELE RUBINO

Incidenza dei nuovi casi rapportata alla popolazione e pressione degli ospedali saranno cruciali per stabilire i colori delle nuove regioni, ma non saranno gli unici indicatori. Infatti, nel testo ufficiale del nuovo decreto, almeno fino al 16 giugno, sopravvivrà il precedente meccanismo (quello dei 21 indicatori, fra cui l'Rt) e agiranno in combinazione. In ogni caso, nel caso di discordanza di valutazione fra i due modelli, a prevalere sarà lo scenario 'inferiore', cioè la fascia colorata con meno restrizioni. Sono queste le principali del provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che quindi si applicherà già a partire dal prossimo monitoraggio previsto per venerdì prossimo. 

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INCIDENZA SOTTO I 50 CASI PER 100 MILA ABITANTI PER ZONA BIANCA.A determinare in maniera prevalente le sfumature dei colori sarà comunque l'incidenza cumulativa dei nuovi casi negli ultimi sette giorni per 100 mila abitanti. Si è in zona bianca con un'incidenza inferiore a 50 casi per 100 mila abitanti, sempre che il dato venga confermato per tre settimane consecutive.

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IN ZONA GIALLA SE ENTRO I 150 CASI PER 100 MILA OPPURE BASTA CHE LE AREE MEDICHE SIANO SOTTO IL 30% DI OCCUPAZIONE O LE TERAPIE INTENSIVE SOTTO IL 20%- In zona gialla si passa con un'incidenza inferiore ai 150 per 100 mila abitanti o "alternativamente' se con incidenza superiore (e comunque entro i 250 casi) si verifica almeno uno delle seguenti condizioni: tasso di occupazione dei posti di area medica inferiore al 30%; tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva al 20%. Dunque, in quest'ultimo caso basta soltanto essere 'sotto soglia' o nell'area non critica o in quella della Rianimazione.

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ZONA ARANCIONE. INCIDENZA FRA 150 E 250 CASI PER 100 MILA E NEL CASO DI RISCHIO ALTO- In zona arancione si va con un'incidenza cumulativa compresa fra i 150 e i 250 casi per 100 mila abitanti, ovviamente scartando le ipotesi dei posti letto 'da zona gialla' o, come vedremo, 'da zona rossa'. Sostanzialmente, se i posti di area medica sono occupati fra il 30 e il 40% e quelli di Rianimazione fra il 20 e il 30%, sempre a parità di incidenza. Attenzione, una delle misure del nuovo decreto precisa che, se secondo il vecchio modello di monitoraggio il rischio risulta alto, pur se ci si trova in zona gialla, scatterebbe la zona arancione.

ZONA ROSSA. INCIDENZA SUPERIORE A 250 CASI PER 100 MILA ABITANTI O SE SIA AREE MEDICHE E SIA TERAPIE INTENSIVE IN SOVRACCARICO- La zona rossa scatta invece o per un'incidenza cumulativa settimanale superiore ai 250 casi per 100 mila abitanti o, pur con incidenza inferiore, se si verificano entrambe (non alternativamente) le seguenti condizioni: tasso di occupazione dei posti letto di area medica superiore al 40%; tasso di occupazione dei posti di terapia intensiva superiore al 30%. 

I DUE MODELLI SARANNO COMBINATI FINO AL 16 GIUGNO. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA PER LO SCENARIO INFERIORE- Almeno fino al 16 giugno rimane comunque il 'vecchio' meccanismo di monitoraggio di allerta precoce. Quello basato sui 21 indicatori (che la scorsa settimana ha compiuto un anno) e che si basa, fra i diversi parametri considerati, anche sull'Rt dei sintomatici. Il Governo ha previsto comunque una clausola di salvaguardia. Nel caso di 'discordanza' di valutazione sullo scenario fra i due modelli si applicherà comunque quello inferiore. Insomma, se per un modello si è in zona rossa e per l'altro in zona arancione prevale il secondo, o se per un sistema si è in zona arancione e per l'altro in zona gialla prevale comunque il secondo.

LA PROIEZIONE IN CALABRIA- Proiettando il nuovo meccanismo alla Calabria. Il dato relativo all'incidenza cumulativa settimanale (aggiornato al 18 maggio) risulta pari a 78 casi per 100 mila abitanti, mentre l'occupazione dei posti letto di area medica è pari al 36% e quello delle Terapie intensive al 17%. Pertanto la Calabria sarebbe da zona gialla. 

LEGGI QUI IL TESTO DEL NUOVO DECRETO 

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