Covid in Calabria: preoccupa la crescita di casi nel Lametino, soprattutto in ambito scolastico

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E' quanto emerge dalla riunione del Tavolo tecnico-sociale permanente sulla Sanità pubblica istituito dalla Società Italiana di Promozione della Salute Delegazione Calabria, a cui hanno aderito il Coordinamento 19 Marzo e diverse Associazioni e professionisti sanitari

  21 dicembre 2021 15:23

“Desta forte preoccupazione il costante aumento dei contagi da Covid 19 in Calabria, con una curva tornata a risalire nei vari parametri: nell’arco degli ultimi giorni sono infatti considerevolmente aumentati i nuovi casi, con sempre maggiori preoccupazioni, soprattutto nell’area del Lametino”. 

Questo quanto emerge dalla riunione del Tavolo tecnico-sociale permanente sulla Sanità pubblica istituito dalla Società Italiana di Promozione della Salute Delegazione Calabria, a cui hanno aderito il Coordinamento 19 Marzo e diverse Associazioni e professionisti sanitari.

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Un’impennata di contagi che sta interessando molte zone d’Italia e che sta mettendo a dura prova le Aziende Sanitarie della Calabria, le quali avrebbero bisogno di più operatori dedicati ai tamponi e ai processi di contact tracing per dare risposte più rapide alle famiglie.

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Per quanto riguarda più da vicino il Lametino, la maggiore incidenza dei casi si riscontra – cosi come confermato dal monitoraggio settimanale – negli Istituti scolastici. La didattica a distanza (che il Ministero voleva scongiurare) si sta sempre più riattivando perché, da un lato, aumentano i contagi specie tra bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado, le scuole si mostrano in crisi nel gestire le quarantene e le Aziende Sanitarie sono in affanno soprattutto con le suddette attività, mentre, dall’altro, a causa di procedure lente e macchinose dovute ai Protocolli ed alle Circolari – succedutesi anche in contraddizione – del Ministero della Salute di Novembre scorso che mettono in seria difficoltà, oltre i Dirigenti Scolastici, gli operatori: non funziona il meccanismo dei due tamponi, di cui uno subito (T0) effettuato, in caso di soggetto positivo in classe, per il rientro a scuola (in caso di negatività) e il successivo dopo cinque giorni (T5) sugli stessi soggetti. Infatti, anche a causa dell’assenza della figura dell’infermiere scolastico, tra l’impossibilità di gestire due tamponi che spesso finiscono col sovrapporsi e il numero di casi in costante aumento, si assumono rischi, tra gli altri, di perdere giorni che mettono in crisi il tracciamento.

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Dal Tavolo emerge chiaramente l’esigenza di stimolare le istituzioni a migliorare quegli interventi necessari a ridurre i rischi di contagio, e si evidenzia la necessità di migliorare la comunicazione per sensibilizzare i cittadini alla vaccinazione. "Auspichiamo infine un celere ed immediato confronto con le forze politiche, anche quelle territoriali di maggioranza, tra cui la neo presidente della Commissione consiliare Sanità Antonietta D’Amico e quelle di opposizione, al fine di conoscere quali iniziative intendono intraprendere per fronteggiare tale emergenza".

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