Il dottor Saverio Palermo, che è stato Direttore Dipartimento dei Servizi Ospedale “ Pugliese Ciaccio”, propone ai nostri lettori una sua autorevole riflessione su un aspetto, tanto dibattuto a tutti i livelli di responsabilità ed esperienza medico-scientifica con il significativo titolo di “Follia della corsa ai tamponi”.
La lettura dello scritto apre altri spunti di discussione sulla delicata questione
La “ Follia della corsa ai Tamponi”
di SAVERIO PALERMO
La Pandemia avanza , e con essa il timore, il panico, la follia. Mi astengo dal rientrare nella giostra mediatica di pareri spesso contrapposti ,su ipotesi cui solo il tempo e le consequenziali riflessioni scientifiche daranno sicura risposta. Né tantomeno voglio commentare posizioni “ no vax”, spesso estreme, che, se analizzate nella loro ignoranza, nella mancanza di rigore logico, nell’assenza di senso dello Stato, genererebbero maggior astio nei confronti di chi attenta alla sicurezza della Comunità tutta. Esprimo solo alcune considerazioni sulla ridda di Tamponi che giornalmente vengono eseguiti nel nostro Paese che, a mio giudizio, probabilmente di scarso valore scientifico, ma supportato dal buon senso e da una certa evidenza dei fatti, si dimostrano inutili nel controllo e gestione della pandemia.
E’ evidente la loro utilità allorquando , presenti i sintomi, si renda necessario l’accertamento del contagio; poco opportuna o necessaria, per pazienti dotati di green pass, quando non esista una evidenza clinica di sospetta malattia.
Siamo, infatti, tutti potenzialmente portatori sani del contagio e se il Tampone dovesse essere utilizzato per un efficace monitoraggio della popolazione dovrebbe essere a tappeto esteso a tutti i cittadini ; senza peraltro necessità motivata, visto che nei soggetti vaccinati è scarsa l’evoluzione dal contagio alla malattia.
Al momento, invece, un gran numero dei controlli avviene per garantire accessi a normali attività quotidiane, senza considerare che dal tempo zero del prelievo già al momento della certificazione del risultato è possibile incorrere nel contagio, cosa questa che oltre a vanificare la certificazione , la fa diventare pericolosa perché autorizza ad attività senza la garanzia di una assenza di trasmissione.
Ed ancora, il dato statistico dovrebbe essere quantificato in valore percentuale e non in valore assoluto : 1000 contagiati sono molti su 100.000 Tamponi effettuati, ben pochi se il numero dei Tamponi supera il Milione.
Informazioni difficilmente mediaticamente chiarite, capaci di generare ansia ed ingiustificato timore, la corsa ad inutili controlli che , non per ultimo, risultano dai costi improponibili : da un approssimativo calcolo , infatti, si può considerare una spesa media giornaliera di circa 50 milioni di euro, senza considerare il danno economico diretto per quarantene ingiustificate o per eventuali non necessarie interruzioni di attività lavorative che riporterebbero ad uno stato di crisi sociale potenzialmente ancora più pericolosa di una latente ma non significativa crisi sanitaria.
Parlavo di buon senso ed allora, vaccinazioni a tappeto, rispetto assoluto delle norme di protezione individuali e collettive, limitazioni severe di ogni macroassembramento capace di generare rischio, Tamponi necessari su ogni sospetto sintomatico o per monitoraggio di pregressa infezione con associata opportuna quarantena ed assistenza domiciliare , ricoveri solo nelle forme prevedibilmente più gravi.
Si consentirebbe agli ospedali di meglio assolvere al loro compito di assistenza anche per malati gravi non Covid, si affronterebbe l’emergenza, senza il timore che genera panico e , in fine, la si controllerebbe con la necessaria ottimizzazione delle risorse, accettandone il rischio calcolato.
Comprendo che molti dissentiranno da quanto espresso, ma alla fine una opinione in più , oggi, che male può fare .
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