di CATERINA SIRIANNI*
"Essere Calabrese l’ho sempre ritenuto un privilegio. Di certo non per i vari disservizi di cui siamo vittime, bensì per lo splendore paesaggistico e culturale di cui è dotata la nostra amata terra. Per il resto, purtroppo, i disservizi in tutti i campi e su tutti i fronti sono sotto agli occhi di tutti.
La macchina amministrativa e governativa regionale continua a dimostrare inettitudine al timone e lo dimostra il fatto che oltre ad aver collezionato ritardi per la programmazione strutturale di centri anti COVID, persevera, insieme alla triade dei commissari, a condurre la delicata rintracciabilità pandemica in maniera del tutto scellerata. Forse perché falsare i numeri significa conferirsi meriti? Forse perché non si sono ampliati a dovere, inserendo personale, i centri “triage”? O forse ancora perché il presidente f.f. Spirli è troppo preso dalla campagna elettorale, dimenticando che la pandemia è ancora in essere?
Questi sono tre brevi quesiti che mi pongo da diversi giorni ormai, consapevole del fatto che della salute di noi Calabresi poco importa a chi, in questi mesi, ha solo lottato per garantirsi un posticino, una sediolina, nella prossima giunta regionale, qualora dovesse riconfermarsi il centrodestra. Ma visti i pronostici la vedo dura, carissimo presidente f.f. Spirlì, perché noi Calabresi siamo stanchi di essere bistrattati da lei e da tutto il suo entourage, commissari inclusi, visto che sono nominati non per meriti bensì per scelte politiche!"
*Attivista politica
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