Crisafi: "Le proteste contro la malasanità sono avvolte da un silenzio assordante"

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images Crisafi: "Le proteste contro la malasanità sono avvolte da un silenzio assordante"
L'avvocato Maria Concetta Crisafi
  02 febbraio 2022 18:32

di MARIA CONCETTA CRISAFI*

"C’era un tempo in cui a uccidere era la mafia; le testate giornalistiche riportavano con grande enfasi i fatti di cronaca nera, dei morti ammazzati magari per una faida o per interessi tra clan! Oggi invece, ad uccidere sono le istituzioni. Un tempo le Procure aprivano inchieste, spiegavano forze di Polizia per ristabilire l’”ordine violato” e “fare giustizia”. Oggi si vive un tempo strano in cui anche le atrocità che ci circondano sembrano diventate scontate, routinarie, invisibili. Non c’è spazio per dare voce a chi chiede aiuto e il silenzio assordante che ci circonda è quasi logorante. Sembra di essere dentro una matrix surreale. Si dà spazio ai morti per covid, ai posti occupati nelle terapie intensive, alle percentuali di vaccinati o ai nuovi siti vaccinali realizzati ad hoc per portare la popolazione “fuori dal tunnel”. Tutto il resto rimane relegato nel silenzio, nella non curanza. Eppure il mondo sta andando avanti. È vero, ci portiamo dietro gli strascichi di due anni di battaglia contro un “nemico invisibile” che ha cambiato le nostre vite, ma soprattutto ci ha trasformati in esseri indifferenti, freddi, insensibili, macchine legate a schemi mentali di pregiudizio, paura e disinteresse per l’altro.Un “trans umanesimo” voluto e costruito,alimentato da pensieri compulsivi e alienanti. Non c’è spazio per chi grida aiuto. Il mal di vivere oggi lo incontriamo tra le persone che hanno perso il lavoro perché non si sono piegate alla logica istituzionale, non scientifica, dell’obbligatorietà del vaccino. Lo incontriamo nelle file di utenti che si vedono privati dei servizi essenziali quali il diritto alle cure sol perché sprovvisti di green pass.

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A Luca (nome di fantasia) in attesa di sottoporsi ad esami ematoncologici, viene negato l’ingresso al Pugliese che aveva prenotato mediante il CUP provinciale perché…sprovvisto di green pass. Stessa sorte gli tocca presso l’ASP di Catanzaro. A Gianni, invece, che si rivolge al Policlinico Mater Domini, per prestazioni cliniche presso l’oncologia,gli fanno pagare un ticket per poi scoprire che quell’esame, per cui gli viene data una data di consegna del referto, non viene erogato e…lo scopre per la sua insistenza (più di un mese) in cui continuava a contattare, senza avere mai risposta, i numeri del servizio pubblico. E poi c’è Giulia, paziente che deve assumere quotidianamente farmaci anticoagulanti orali,che si reca presso il presidio ospedaliero di Soverato, per fare il consueto esame del sangue e trova il servizio di vigilanza che non le permette di entrare. Il loro peregrinare tra i vari Enti ospedalieri provinciali da Soverato a Catanzaro sembra essere pieno di ostacoli e rende impossibile qualsiasi accesso alle cure. Questo è il silenzio che fa paura perché le denunce e le proteste ormai non hanno più valore, passano in sordina. Non esistono più malattie al di fuori del Covid, non si muore più di cancro, ormai il mondo è fermo a quel fatidico gennaio 2020 quando il nostro Governo ha proclamato lo stato di emergenza nazionale per il diffondersi dell’infezione del SarsCov2.Ormai non si muore più per malasanità, per la mancanza di cure o perché le cure vengono negate ai cittadini. Il sistema sanitario ruota solo ed esclusivamente intorno ai malati di Covid e agli hub vaccinali. E non potrebbe essere diversamente in una Regione dove il Governatore dà la caccia ai “wanted” “no vax” e impingua le tasche di sanitari solo per incrementare le vaccinazioni (25 euro per ogni “no vax” che riescono a convincere!!).

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E sì! Il mondo si è fermato, non servono le urla, né le manifestazioni né le denunce perché le istituzioni ora sono concentrate solo sull’obbligo vaccinale, sul green pass;non esiste altro. L’immagine del docente che si è dato fuoco davanti alla Caserma dei Carabinieri, invisibile a livello nazionale, è il risultato del male di vivere. La freddezza con cui ha affrontato la sua sorte è il grido silenzioso dei tanti silenziosi uomini che oggi non hanno più voce, non hanno più diritti.  La colpa è delle istituzioni che hanno disumanizzato l’umanità dimenticando che ci sono valori non negoziabili, inalienabili. E intanto di malasanità si muore".

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*Avvocato

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