Crisi Comune Catanzaro, Speziali: "Trovare soluzioni dignitose"

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Vincenzo Speziali
  09 settembre 2024 19:17

Ho letto con doverosa attenzione le dichiarazioni odierne, circa la vicenda della (ennesima) crisi di Giunta al Comune Capolugo di Regione, rilasciate dai colleghi Sergio Costanzo e quelli del Gruppo della Lega, oltre che del Coordinamento Cittadino di Fratelli d'Italia e del Direttivo dell'Associazione 'Cambiavento'.

Ordunque, sveliamo alibi e bluff, inesorabilmente, pur se talune riflessioni, di qualche scrivente, sarebbero teoricamente giuste e positive, nonostante la scarsa credibilità di molti.
Il collega Costanzo è stato quello più serio e preciso, nonostante la duplice sbavatura di accostare il noto 'Principe del Foro' (ovviamente tribunalizio e non di altro) Antonello Talerico, nientepopodimeno che alla Prima Repubblica, e successivamente ho scorso verso tale epoca un velenoso senso di insulto, per di più ingiustificato o fuoriluogo. 
 
Anche cio` infatti, conteneva la nota 'firmata' da Costanzo, il quale miracolosamente scrive meglio di come parla, quindi, a nome dei grandi che ne furono protagonisti (da me tutti conosciuti e da loro tutti allevato), affermo: beati monoculi in terra cecorum (Costanzo certamente conoscerà il latino!).
Ordunque, premesso, ribadito e confermato ogni aspetto, si deve dare atto, però, a Costanzo, della chiarezza espositiva e di aver giustamente illustrato come si sarebbe dovuto fare, qualora si avesse avuto il coraggio di farlo. Chiaramente lui parla al tempo presente, mentre io mi riferisco a quello passato, ovvero allorquando predicavo lo scioglimento concordato e, sempre il sottoscritto si trovasse a discettare nel deserto e vedeva 'appecoronati' la maggioranza numerica di tutti e ciascuno, abbarbicati alla propria poltrona del Consiglio Comunale, più di quanto non lo fosse la buonanima di Ugo La Malfa all'edera (simbolo storico del Partito Repubblicano Italiano, di cui era Leader prima di Giovanni Spadolini, Bruno Visentini del suo stesso figlio Giorgio e in ultimis di Carlo Vizzini).
 
Ovvio perciò che il collega Costanzo dica quanto dica e fa bene da par suo, persino 'giocando' così il ruolo che svolge, perché sa perfettamente -e lo dice pure- di non trovare mai nessun altro dei suoi colleghi, pronto a compiere il passo di specie, a meno che non vi sia un'imposizione 'romanocentrica', la quale so essere in corso, specificatamente da spezzoni trasversali dei Partiti di Centrodestra (e forse qualche messaggio in tal senso sarà giunto all'indirizzo di Costanzo e Polimeni, ma non credo proprio di Talerico).
Parimenti, trovo consoni alcuni passaggi della nota stampa dei colleghi leghisti, principalmente in merito alla chiarezza e al percorso da tracciare e condividere, epperò loro lo intendono 'ad usum perimetrali destrorum' (cioè per delineare il perimetro del centrodestra), ma non a favore di quello scioglimento concordato e politicamente accompagnato, di cui mi facevo promotore un anno fa. 
Difatti, all'epoca, nessuno, dico nessuno, al solito o per codardia o per ignavia o per 'interessucci pennacchistici', ha voluto acconsentire, nonostante oggi, come accennavo precedentemente, potrebbero vederselo calato dall'alto (e ben gli starebbe!).
In realtà, invece di proclami muscolari 'made in Cambiavento', i quali per altro cozzano con le parole dolci e delicate dello stesso Sindaco, formulate ieri nei confronti del Talerico -e di cui resto basito, pur se lo considero quale gesto mite e cortese, proprio insito nell'animo e nel vero carattere di Nicola Fiorita- coso come la replica di Fratelli d'Italia, sono e vengono percepite, alla stregua di parole al vento, oppure di circostanza e anche come 'fiction tra le parti in commedia'.
Piuttosto, invece di inseguirsi a mezzo stampa, ci si attivasse per trovare soluzioni dignitose, nel rispetto del proprio ma differente mandato elettorale, poiché ora, non si può più -e non certo per causa mia- pensare di sciogliere l'attuale Amministrazione Comunale. 
Semmai, proprio perché il tempo da vivere è quello di oggi e quindi questo viviamo (rifacendoci ad una frase contenutistica del pensiero di Moro e da lui letteralmente espressa), dicevo a fronte delle scadenze programmatiche in base ai finanziamenti straordinari e sulla scorta di quanto già impostato e in parte cantierizzato (anche grazie alle passate gestioni comunali), l'unica cosa da fare adesso sarebbe una Giunta di Minoranza in Consiglio, laddove però vi sia controllo democratico, autorevole e disinteressato, dell'intera Assemblea, cioè l'aula del Consiglio Comunale, magari con un Presidente diverso dall'attuale -lo dico senza nessun tipo di avversità nei confronti dell'Avv.Bosco- perché dovrà essere e configurare un'assoluta garanzia tra le parti.
Altrimenti, non fallisce Fiorita e non fallisce il centrosinistra, bensì la città tutta e a questo io mi opporro`.

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