Crisi del S. Anna hospital. Il partito socialista di Catanzaro: "La politica calabrese trovi una soluzione"

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Gregorio Buccolieri Psi Catanzaro
  26 dicembre 2020 11:03

"Non ci poteva essere vicenda maggiormente significativa di quella che, purtroppo, a Catanzaro coinvolge la struttura sanitaria S.Anna Hospital alla quale si legano i destini di numerosi operatori  (e dei rispettivi nuclei familiari) che, proprio in tempo di Covid, vedono materializzare un epilogo amaro e per molti versi inaspettato in ragione degli elevati standard di prestazioni garantite sul territorio dalla clinica illo tempore fondata dal dott. Frontera". Lo dice il Partito socialista di Catanzaro. 

"La questione è certamente complessa ed alquanto spinosa. Fermo restando, infatti, il rispetto assoluto della Legge e delle procedure amministrative sulle quali gli organi giudiziari preposti sapranno fare chiarezza, non appare del tutto appropriato disporre la chiusura nello spazio di una notte di una struttura sanitaria con 300 professionisti i quali, si ribadisce, sapientemente diretti da un luminare di chiara fama quale il Prof. Maselli, da anni offrono risposte importanti al bisogno di cure dei calabresi già costretti ad importanti migrazioni sanitarie. Se sussistono delle problematiche, l’intera classe politica calabrese e la struttura commissariale, quale diretta emanazione governativa, hanno l'obbligo di farsene carico e trovare le giuste ed immediate soluzioni, nel rispetto della tutela del diritto alla salute dei malati e salvaguardando centinaia di posti di lavoro di professionisti che hanno sempre dimostrato grandi competenze ed attaccamento alla professione", specifica il Psi. guidato da commissario Cittadino Psi Catanzaro, l'avvocato Gregorio Buccolieri.

"E’ certamente un fatto notorio che il S.Anna Hospital, grazie anche allo spirito di abnegazione dei suoi dipendenti ha da sempre costituito un punto di riferimento per l’intero comparto sanitario meridionale divenendo il fiore all’occhiello della città di Catanzaro. Tali motivi appaiono sufficienti a stigmatizzare  il silenzio della classe politica locale, in particolare del sindaco del Capoluogo di Regione e dei parlamentari di maggioranza ed opposizione i quali dovrebbero sensibilizzare il governo circa la grave perdita che il nostro territorio si accinge a registrare a seguito di una vicenda a tinte fosche e paradigmatica dell’allegra gestione, a tutti i livelli, che negli ultimi venti anni ha sgretolato il sistema sanitario calabrese che, pertanto, deve assurgere a questione nazionale. E’ necessario muovere da tale assunto che deve divenire un vero e proprio assioma  per la politica regionale e nazionale: questa parte peninsulare del Paese ha diritto di avere una sanità moderna, efficiente, tempestiva, geograficamente strutturata e ben distribuita tra pubblico e privato, che partecipando attivamente e continuativamente al processo di coinvolgimento territoriale delle scoperte scientifiche anche in campo medico, possa salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini calabresi, anzi contribuendo ad incrementare, i livelli occupazionali", conclude il partito socialista. 

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