“Stando così le cose risulteremmo tra i dieci Comuni più indebitati d’Italia, assieme a Napoli, Torino, Salerno, Reggio Calabria. Dov’è quindi il virtuosismo che la maggioranza ha sempre vantato?”, lo chiede Stefano Veraldi.
“Il nostro “amato” Sindaco che ha sempre accusato i suoi colleghi Falcomatà e Occhiuto si ritrova oggi a ridosso delle elezioni Regionali, da lui ambite, a dover spiegare ai cittadini chi pagherà questo debito enorme che porterà il capoluogo della Regione definitivamente nel baratro. Dal 2012, come tutti sanno, è obbligatorio l’ottenimento del pareggio di bilancio, introdotto nella Costituzione con l’obiettivo di tenere sotto controllo il debito pubblico italiano sia a livello centrale che nelle declinazioni territoriali”, continua Veraldi per poi concludere:
“Questo non significa che i comuni non possano generare debiti. Farlo non è necessariamente un fatto negativo, anzi. Contrarre mutui o prestiti può voler dire investire su infrastrutture a favore della comunità, perché per legge gli enti locali possono indebitarsi solo per opere pubbliche o investimenti, e non per le spese correnti, come il pagamento degli stipendi o i servizi per la cittadinanza. Quali sono queste infrastrutture create per la collettività? Lo spieghi a noi, alle generazioni future, a chi ha investito nella città i sacrifici di una vita, a quei padri di famiglia che pagano regolarmente le tasse e lo spieghi anche alla Corte dei Conti e al Mef, non con una semplice nota stampa ma, con una conferenza stampa perché, nella sua intervista rilasciata tempo addietro alla Gazzetta del Sud aveva dichiarato : “Avere cancellato tutti i debiti, mentre la gran parte delle Città italiane e calabresi in particolare è alle prese con enormi problemi, è realmente un risultato storico. La quasi totalità dei Comuni italiani è alla canna del gas. Roma è stata salvata in extremis, Napoli e Milano sono alle prese con debiti miliardari, ma anche nella nostra regione ci sono importanti Città a rischio default”. Ora forse anche Catanzaro e, riteniamo che anche l’operazione di risanamento storica, come da lui definita e, portata avanti e completata in meno di due anni sia finita nel suo famoso libro dei sogni che a differenza di quello dell’On. Meloni non vedrà mai la luce”.
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