"Le mafie sono organizzazioni parassitarie, sono presenti dove c'è da gestire denaro e potere e quando gli altri sono in crisi le mafie, invece, ne approfittano e ne abusano. Pensiamo ad esempio al Covid: almeno due anni pieni di attività commerciali ridotte all'osso, soprattutto il mondo dell'imprenditoria e il mondo della ristorazione. Le mafie hanno fatto shopping, hanno comprato a prezzi da outlet attività commerciali e imprenditoriali. Anzi, hanno fatto qualcosa di molto più sofisticato, lasciando come titolare formale il proprietario dell'attività di ristorazione, ma in realtà lavorando per riciclare i soldi del mafioso. Dal problema Covid non ne siamo usciti e non ne stiamo uscendo. In qualsiasi città si vedono molte saracinesche abbassate, molte attività abbandonate e moltissimi passaggi di proprietà".
Così il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che aggiunge: "Con il bonus 110% per ristrutturare facciate, per mettere il cappotto alle case c'è stato un aumento di oltre 150% di nuove aziende, di nuove imprese edili. In molti casi sono organizzazioni criminali che stanno cercando di approfittare di queste attività. Sono stati fatti studi molto seri della Guardia di Finanza, finora sono riusciti a truffare 4 miliardi di euro. E siamo appena all'inizio rispetto ai soldi che devono arrivare dall'Europa. Questo significa che intanto i bandi non sono fatti in modo stringente e anche che non siamo attrezzati sul piano del contrasto e normativo. Nel 2010 sono stati bloccati i concorsi, le assunzioni. Ancora oggi mancano 20 mila uomini della polizia di Stato, 18 mila della polizia penitenziaria, più di 20 mila di carabinieri e almeno 12 della Guardia di Finanza. Stiamo parlano di 50 mila uomini, addetti alla sicurezza dello Stato, che non ci sono. Stanno arrivando milioni di euro, ma mancano questi uomini che dovrebbero fare anche attività investigativa e attività delegata da parte delle Procure".
Sul possibile interesse delle mafie per la guerra in Ucraina, per Gratteri si vedrà dopo: "Dopo le guerre, siccome ci sono centinaia e centinaia di armi incustodite, nelle mani non degli uomini delle istituzioni, c'è il mercato nero delle armi". E fa l'esempio di quanto accaduto in Bosnia: "Ogni nucleo familiare ha 10 kalashnikov, 20 chili di plastico C-3 e C-4, bazooka, ogni famiglia ce le ha sotterrate vicino casa. La 'ndrangheta più volte ha comprato plastico C-3 e C-4 dall'ex Jugoslavia, dalle organizzazioni criminali pugliesi ha comprato armi oppure ha barattato armi in cambio di droga o di cocaina. I paesi dell'ex Jugoslavia sono diventati un supermarket di armi da guerra. Quando sarà finita questa guerra (Ucraina, ndr) sarà un'occasione per comprare armi nuove e sofisticate".
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