A chiedere l’intervento della Regione è stato pochi giorni fa il segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato.
A rilanciare ora la necessità immediata di un tavolo di crisi regionale, sulla gravissima difficoltà economica, che sta colpendo con effetto domino svariati settori dell’imprenditoria calabrese, tra cui il settore dei trasporti, è il capogruppo del m5s in Regione Davide Tavernise.
Diversi, infatti, sono i settori dell’economia calabrese in crisi. Una crisi che si sta ripercuotendo drammaticamente su famiglie e lavoratori, tanto da far apparire la Calabria come un “focolaio” pronto a tramutarsi in mobilitazione sociale dagli effetti imprevedibili. Solo sabato scorso l’ultima richiesta di intervento: quella dei lavoratori della Simet. A questa si aggiunge la richiesta di intervento della Romano-Crotone, dei dipendenti del consorzio di bonifica, dei precari della sanità, degli imprenditori alle prese con un caro bollette non più sostenibile.
“A fotografare subito la gravissima situazione di crisi – afferma Tavernise - è stata la banca d’Italia, nella sua relazione sull’economia calabrese. Già alla fine del 2021, e poi nei primi mesi del 2022, si è nuovamente registrato un rallentamento del ciclo economico, su cui ha inciso da una parte la nuova ondata epidemica legata alla variante Omicron e dall'altra l'incremento dei costi energetici, che si è poi particolarmente acuito da fine febbraio con lo scoppio della guerra in Ucraina”.
A pagarne le conseguenze anche il settore dei trasporti e aziende calabresi come la Simet e Romano-Crotone.
“Il 10 gennaio 2022 - va avanti Tavernise - la Simet ha presentato formale procedura di licenziamento collettivo per la risoluzione del rapporto di 70 lavoratori su un totale di 97. Dopo le dimissioni di 30 dipendenti, il 10 settembre 2022 sono arrivate le lettere di licenziamento per 40 lavoratori. La Regione avrebbe potuto mettere in campo qualche iniziativa per affrontare la situazione. Penso ad esempio allo stanziamento di fondi regionali e l’introduzione di misure per il contenimento dei maggiori costi sopportati dalle imprese per effetto dell'incremento del prezzo industriale del gasolio. Per i lavoratori licenziati dalla Simet, in particolare, la ricollocazione dei dipendenti, coinvolgendo i lavoratori nello svolgimento di servizi integrativi nell’ambito del trasporto pubblico locale, invece dalla Giunta Occhiuto non è arrivata alcuna iniziativa".
E conclide: La gravissima situazione economica e sociale che stiamo vivendo richiede ogni sforzo possibile anche da parte della Regione. Auspico quindi l’apertura di un tavolo di crisi in Regione per dare sostegno ai settori economici e produttivi in difficoltà a causa del caro energia, caro gasolio, dell’aumento dei prezzi, a difesa dell’occupazione e delle realtà imprenditoriali, perché si cerchino soluzioni atte ad aiutare i lavoratori che, come quelli licenziati della Simet, stanno pagando un prezzo troppo alto in termini economici e sociali”.
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